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Eutanasia, parla una malata terminale: “Domani vado a morire in Svizzera prima che il male mi divori”

Dominique Velati, affetta da un tumore incurabile, il giorno prima di partire per la Svizzera racconta perché ha scelta la strada dell’eutanasia“Per me – spiega la 59enne di Borgomanero (Novara) – ci vuole più coraggio ad affrontare la malattia e a fare la chemio. E’ una lotta impari. Ho avuto la possibilità di fare questa scelta, anche grazie a Marco Cappato e all’associazione Luca Coscioni“. Velati milita nel Partito radicale da trent’anni e nella sua vita si è sempre battuta per la libertà. Ha deciso di morire in Svizzera, per essere libera fino alla fine. A nove anni dalla morte di Piergiorgio Welby, che si era rivolto al presidente della Repubblica per chiedere il diritto a una morte dignitosa, in Italia non c’è ancora una legge sul fine vita. E questo nonostante oltre centomila cittadini e 200 parlamentari ne chiedano la calendarizzazione urgente. E agli italiani Dominique Velati dice: “Parliamone! Parliamone! Parliamone! La vostra vita vi appartiene, e quindi anche la morte. Perché averne paura?”  di Giulia Innocenzi