Calcio

Empoli e Atalanta, le due ‘grandi’ che non t’aspetti: quando il basso profilo diventa un successo in classifica

Dopo l'addio di Sarri e un calciomercato praticamente a costo zero, in molti pensavano che i toscani erano già con un piede in Serie B. E invece il redivivo Giampaolo sta facendo meglio dell'attuale tecnico del Napoli, sulla cui panchina ha seduto per molti anni Edy Reja, artefice dell'ottimo inizio di stagione dei bergamaschi

L’effetto potrebbe svanire o moltiplicarsi nel prossimo week end, quando una andrà a Bologna e l’altra ospiterà il Napoli. Ma Donadoni e Sarri non saranno poi così felici di incrociare Empoli e Atalanta. Attaccate al treno dell’Europa League, le “ottave sorelle” del campionato non sembrano avere intenzione di abdicare al ruolo di sorprese. I toscani proveranno a confermare in Emilia che tra casa e trasferta il loro rendimento cambia poco: 13 punti conquistati al Castellani, 11 on the road. I nerazzurri procedono più spediti sul prato amico dove hanno perso una sola volta e messo in cassaforte 16 dei 24 punti collezionati finora. Chi poteva prevedere un loro andamento affatto lento? Se non nessuno, quasi. Dal mercato erano uscite senza grandi colpi e entrambe con un saldo positivo di quasi 5 milioni di euro, probabilmente indebolite rispetto allo scorso anno.

Empoli, grandi addii ma 7 punti in più
Soprattutto l’Empoli, che nei mesi estivi ha perso il portiere Sepe, Rugani e Hysaj in difesa, i centrocampisti Valdifiori e Vecino oltre a Maurizio Sarri, narrato da tutti come il deus ex machina del grande campionato chiuso a maggio. Ai saluti della spina dorsale del Bell’Empoli, si era aggiunta la scelta di un allenatore in ombra da un po’ di tempo e le cattive sirene avevano avanzato robuste ipotesi di una prematura retrocessione. Previsione quanto mai sballata, visto che Marco Giampaolo, 48 anni, sta guidando i toscani verso una stagione migliore dell’ultima: dopo 16 giornate l’Empoli ha 24 punti, 7 in più della perfetta macchina sarriana. L’allenatore italo-svizzero ha costruito attorno al talento di Saponara una squadra divertente, abbastanza giovane (25,4 anni di media) come dimostra l’inserimento del diciottenne Diousse, pur continuando ad avere un punto di riferimento offensivo in Massimo Maccarone. Big Mac ha segnato 5 gol ma l’Empoli sa come cavarsela anche senza di lui: le altre 15 reti segnate vengono da 9 piedi e teste diverse. Una piccola cooperativa del gol che sforna più assist di Fiorentina e Inter nonostante sia quella che crossa di meno in A. E come dimostrano le appena 40 parate di Skorupski, più i 20 gol incassati, subisce anche poco. Su queste basi Giampaolo ha costruito la sua miglior stagione nella massima serie e la seconda in assoluto per media punti (1.41, aveva fatto meglio solo con la Cremonese in LegaPro). Mancava in A da quattro anni e in quell’intervallo tra Cesena e la Toscana ha avuto esperienze complicate. La società ha pensato a lui per il dopo Sarri prima che Sarri dicesse addio. Non c’entra (o forse sì) che entrambi siano di sinistra, figli di operai e muratori, fumatori incalliti e provenienti dal calcio minore. Fatto sta che a Empoli la formula dell’allenatore venuto dal basso sembra funzionare.

Atalanta: sgambetti alle big e fortino di casa
Ha steso la Lazio in casa. E per par condicio a Roma si è andata a prendere 3 punti che hanno mondato un novembre valso fin lì appena 1 punto. Senza quel passaggio a vuoto di tre partite e il gol del pareggio subito dal Verona al 95esimo, chissà dove sarebbe la Dea forgiata da Edy Reja. Quella squadra capace di resistere per 89 minuti all’Inter e ora pronta a sfidare il Napoli in casa, dove ha perso appena 5 punti in 7 partite. Reja ha annunciato che il faccia a faccia con gli azzurri servirà a capire se l’Atalanta può pensare o meno all’Europa. E in effetti la classifica dice che le cose stanno esattamente così. Per comprendere come sia possibile, bisogna volgere lo sguardo alla panchina. Dove siede un goriziano di poche parole e tanti fatti tornato in provincia nonostante i buoni risultati raggiunti con Napoli e Lazio. Lavoro, lavoro, lavoro che si somma a una squadra matura (l’età media è 27,5 anni) con punte di interessante gioventù come il centrocampista, classe ’95, Alberto Grassi. Vestita con un 4-3-3 funzionale a esaltare le caratteristiche di Maxi Moralez e Alejandro Gomez, l’Atalanta è la settima squadra per cross tentati (117) anche se il modulo aggressivo la porta a subire non poco (60 tiri nello specchio) ma a capitolare di rado. Quella nerazzurra è infatti la quinta difesa del campionato con 16 gol incassati (il Sassuolo, 14, ha giocato una partita in meno) anche grazie al portiere Marco Sportiello, 23 anni e primo per percentuale di rigori parati in A (5 su 13 in due stagioni). Gli unici veri colpi estivi sono stati Marten De Roon – regista basso da 49 palle recuperate e con buona visione di gioco – e Jasmin Kurtic che sono andati a formare una coppia di martelli a centrocampo dedita a distruzione e ripartenza. Fatica e zero fronzoli, sono le braccia di Reja in campo. Lui ha recentemente detto di avere un sogno: ascoltare dal vivo la musichetta della Champions. Chissà se nella schiera di presidenti che troppo spesso si invaghiscono di improbabili imbonitori, fighi al punto giusto per le telecamere ma pronti a evaporare nel breve tempo di una stagione, qualcuno si accorgerà di questo settantenne uomo di campo che dopo anni e anni in provincia ha già dimostrato di poter sedere su panchine di peso.

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