Politica

Forza Italia, “ribelli” contro l’indagato Genovese. Micciché: ‘Porto i suoi, non lui’

Rivolte nel partito di Berlusconi. Il deputato Catanese: "Nessuna riunione per decidere questa operazione". Gasparri e Matteoli: "I dirigenti locali non possono essere scavalcati"

Non è una battuta: Forza Italia si ribella contro l’ingresso nel partito di un deputato sotto inchiesta. Si tratta di Francantonio Genovese, parlamentare eletto con il Pd, primo segretario regionale del partito in Sicilia, uomo forte dei democratici a Messina, finito in carcere dopo l’ok della Camera, che da una decina di giorni ha ritrovato la libertà anche se con l’obbligo di dimora. Gianfranco Miccichè ha annunciato il passaggio di Genovese, coinvolto in un’inchiesta per truffa e frode fiscale, a Forza Italia.  Apriti cielo. Contro il passaggio del deputato messinese, gran collettore di voti nella sua città, si sono schierati non solo alcuni berlusconiani locali, ma anche pezzi da novanta come Maurizio Gasparri e Altero Matteoli. Tutti esponenti di un partito il cui leader è stato condannato definitivamente e poi dichiarato decaduto proprio dopo un processo per frode fiscale, uno dei reati contestati a Genovese.

“Con chi s’è confrontato Miccichè – interviene il deputato catanese Basilio Catanoso, ex Msi e ex An – per aver cambiato la linea politica nazionale che ha finora criticato la ‘campagna acquisti’ renziana? Non v’è stata nessuna riunione dove s’è discussa questa linea politica, a nessun livello, né nazionale né regionale; e ciò sinceramente non è accettabile. Gli ideatori di questa linea politica raccontano a Berlusconi una versione artefatta della realtà, se sapesse la verità, li prenderebbe a calci nel sedere”. Miccichè, commissario di Fi in Sicilia, ha invece raccontato che l’arrivo di Genovese è stato salutato con soddisfazione da Berlusconi. “E’ contento, ho chiuso la telefonata dicendogli: ‘Presidente, ancora non hai visto niente…'”. E’ stata descritta, insomma, come la prima breccia nel “superpotere” renziano in versione “partito della Nazione”. Ma Gasparri e Matteoli lo incalzano e lo invitano “ad ascoltare il parere dei dirigenti che non possono e non devono essere scavalcati nel processo di rinascita di Forza Italia”.

Il battesimo azzurro della squadra di Genovese è fissato per il 19 dicembre, in occasione di un incontro a Messina, mentre Miccichè avrà un incontro a Roma con i dirigenti che hanno espresso dubbi. Intanto però al Corriere della Sera sembra quasi giustificarsi: “Ho portato in Forza Italia la struttura di Genovese. Non lui, che rischia di sparire. Sappiamo come vanno i processi in Italia, in primo grado sarà dura. Transita una straordinaria struttura di trentenni, 10 consiglieri comunali su 13. Tutti perbene, ben vestiti, colti”.