Cronaca

Disabile minorenne aggredito e legato a cancello. Arrestati 2 giovani nel Salento

Un altro ragazzo è stato denunciato in stato di libertà. Le indagini delle forze dell'ordine sono partite dalla diffusione di un video sui cellulari che ritraeva la scena di un ragazzino incatenato. Nel novembre del 2014 lo costrinsero a seguirli e gli urinarono addosso e lo obbligarono a fumare uno spinello

Due ventunenni di Campi Salentina, provincia di Lecce, sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di aver minacciato, molestato e sequestrato un minorenne con una disabilità mentale. Un altro ragazzo minorenne è stato denunciato in stato di libertà. Edoardo Tauro e Riccardo Cassone, ora ai domiciliari, sono stati riconosciuti grazie ad una scena filmata con un cellulare e inviata ad una compagna di scuola della vittima.

Nei mesi scorsi i tre ragazzi hanno ripetutamente aggredito e offeso il disabile e in una circostanza accertata dai carabinieri gli hanno smontato e preso la sella della bicicletta, oltre che rubato il telefonino. A causa di questi episodi il minorenne con disabilità psichica era caduto in un grave stato di ansia e fobia. Ma la vicenda più grave risale al novembre del 2014, quando i tre indagati, stando alla ricostruzione degli inquirenti, costrinsero con la forza il disabile a seguirli, legandolo ad un cancello con una catena di metallo e rifiutandosi di liberarlo nonostante le implorazioni. In quell’occasione gli urinarono addosso e lo obbligarono a fumare uno spinello.

Le indagini delle forze dell’ordine sono partite dalla diffusione di un video sui cellulari che ritraeva la scena di un ragazzino incatenato ad un cancello. Il filmato è arrivato sul telefonino di una compagna di scuola del disabile, e la ragazzina l’ha mostrato alla madre che, riconosciuti i protagonisti, ha consegnato il filmato alla dirigente dell’istituto scolastico che ha presentato un esposto ai carabinieri. La madre della vittima, venuta a conoscenza della vicenda, il 2 aprile scorso ha presentato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica, precisando che il figlio da un po’ di tempo si era chiuso in se stesso e non intendeva frequentare la scuola. Quando gli investigatori gli hanno fatto vedere il filmato, il ragazzino ha riconosciuto nei tre giovani i suoi aggressori a cui oggi è stato notificato il provvedimento di arresto.