Giustizia & Impunità

Vaprio d’Adda, perito pm: “Sicignano potrebbe aver sparato in casa”. Si va verso derubricazione dell’accusa

Dai primi rilievi degli inquirenti, la prima versione data dal pensionato è verosimile. In caso di conferma, l'imputazione passerebbe da omicidio volontario a omicidio colposo con eccesso di legittima difesa. Ma c'è anche l'ipotesi di archiviazione

Ha sparato mentre il ladro era in casa che poi, agonizzante, è riuscito a trascinarsi fino all’esterno. E’ questa l’ipotesi fatta dal perito del pm di Milano Antonio Pastore sul caso di Francesco Sicignano, il pensionato che lo scorso 20 ottobre sparò ed uccise Gjergi Gjonj, un ladro albanese di 22 anni. L’accusa di omicidio volontario potrebbe venire derubricata a colposo con eccesso colposo di legittima difesa.  Dopo l’episodio, l’uomo è stato candidato da Forza Italia alle prossime comunali di Milano.

Gli esiti dei rilievi parziali affidati al medico legale Arnaldo Migliorini e ai carabinieri del Ris di Parma, corrispondono con la prima versione di Sicignano: il 65enne di Vaprio d’Adda aveva infatti raccontato di essersi spaventato perché si era trovato davanti l’uomo con in mano una torcia elettrica, scambiata per un’arma. Per questo motivo ha poi sparato con la sua revolver Colt calibro 38 special, detenuto legalmente.

Secondo il medico legale, il proiettile ha sfiorato il cuore del 22enne ed è verosimile che possa essere rimasto in vita per il tempo necessario per raggiungere le scale esterne dove poi è stato trovato il corpo. Solo dopo le relazioni complete del Ris e dello stesso medico legale gli inquirenti valuteranno un’eventuale derubricazione del reato a omicidio colposo o anche l‘archiviazione per legittima difesa.