Emilia Romagna

Amianto, morte della barista di Ogr Ferrovie: risarcimento da 780mila euro

Secondo una sentenza del tribunale del Lavoro di Bologna, c'è stata un'esposizione indiretta ma letale. La donna dal 1962 al 1980 ha gestito il locale il cui ingresso si trovava a pochi metri dal reparto tappezzeria

Un’esposizione all’amianto indiretta, ma letale per la barista del dopo-lavoro ferroviario delle Officine Grandi Riparazioni a Bologna. Per questo il tribunale del Lavoro di Bologna ha condannato Rete Ferroviaria Italiana a risarcire con 780mila euro la figlia di una donna morta a 75 anni. La vittima non era un’operaia, ma lavorava nel bar il cui ingresso si trovava a pochi metri dal reparto tappezzeria delle Ogr.

Secondo il giudice a uccidere la barista sono state le polveri di amianto, entrate dalle finestre aperte oppure portate nel locale dagli operai, quando andavano a pranzare. Un’esposizione indiretta, ma letale, secondo il perito incaricato dal giudice. La donna, che lavorò al dopo-lavoro ferroviario dal 1962 al 1980, iniziò a star male nel 2010 e iniziò la causa quando era ancora in vita.