Mondo

Attentati Parigi, la vita di Salah prima del 13 novembre: “Frequentava club gay, sembrava un ragazzo di vita”

Secondo un barista di Bruxelles, l'uomo più ricercato d'Europa flirtava con altri ragazzi. Ma secondo alcune fonti belghe, andava nei bar per rubare documenti per il traffico organizzato dal fratello Brahim verso la Siria. Un amico dei fratelli racconta che i due passavano le giornate a fumare hashish e a giocare alla PlayStation

L’uomo più ricercato d’Europa fino a poco tempo fa faceva la bella vita nei club-gay di Bruxelles, fumava hashish e giocava alla play-station. E’ questo il profilo di Salah Abdeslam tratteggiato da Julien, un barista di uno di quei club. “Noi lo prendevamo per un ragazzo di vita, sempre in giro e sempre in compagnia di un certo tipo di gente”. E secondo il brittanico Sunday Times, era un bel ragazzo a cui piaceva flirtare con altri uomini. Frequentava soprattutto la zona di Saint Jacques, nel cuore della capitale belga. La notizia di queste frequentazioni da parte di Salah era già stata data nei giorni scorsi dal giornale belga, La Libre.

Secondo alcuni fonti del quotidiano, tuttavia, il vero obiettivo dell’uomo era rubare nei bar documenti per il traffico organizzato verso la Siria dal fratello Brahim. Durante il giorno, invece, i due fratelli passavano molto tempo insieme nei bar di periferia a Molenbeek, sobborgo ad altissima concentrazione di immigrati e di musulmani: “Trascorrevano le loro giornate qui a fumare hashish e a giocare alla PlayStation – racconta Karim un amico dei due fratelli. Anche per lui apparivano come ragazzi tranquilli e mai avrebbe immaginato che i due potessero diventare terroristi: “Non c’era nulla in loro – insiste – che facesse pensare che si fossero radicalizzati”.