Politica

Sedriano, il primo comune lombardo sciolto per mafia diventa anche il primo comune a 5 stelle

Il movimento vince con soli 39 voti di scarto sul Partito democratico. Si svuota Forza Italia, che raggiunge il 5,24% insieme a Fratelli d'Italia. Resta in sospeso la questione di Gabriele Panetta, il candidato che quattro giorni prima dell’apertura delle urne ha fatto un passo indietro per la supposta vicinanza (lui dice “solo una conoscenza”) con la famiglia mafiosa dei Musitano

Fino a ieri era il primo comune della Lombardia sciolto per mafia. Da oggi sarà anche la prima cittadina lombarda con un sindaco del Movimento 5 Stelle. A Sedriano, 11mila abitanti nell’hinterland milanese, si è votato domenica 15 novembre dopo due anni di commissariamento. Sono andati alle urne in 5.450 (il 59% degli aventi diritto, la percentuale più bassa della storia). E i ‘grillini’ hanno vinto al fotofinish, battendo il Pd per soli 39 voti. Il nuovo sindaco – Angelo Cipriani, 45 anni, maresciallo della Guardia di finanza in aspettativa – non ha trattenuto le lacrime dopo uno spoglio al cardiopalma. Ma ai seggi, con il simbolo del movimento di Beppe Grillo ben in vista sulla giacca, c’era anche Gabriele Panetta, il candidato che quattro giorni prima dell’apertura delle urne ha fatto un passo indietro dopo essere finito nella bufera per la sua supposta vicinanza (lui dice “solo una conoscenza”) con la famiglia mafiosa dei Musitano. Un rapporto, come documentato da ilfattoquotidiano.it, cominciato negli anni ’80: Panetta era in compagnia di Rocco Musitano la sera in cui il boss della ‘ndrangheta fu assassinato all’uscita di un bar. 

Cipriani, il nuovo sindaco, abbraccia il candidato ‘ingombrante’, eletto consigliere comunale con 22 preferenze. La sua rinuncia scritta nero su bianco, pur essendo un gesto simbolico e politicamente rilevante, non ha valore giuridico: dimettersi dipende soltanto da lui, perché nessuno lo può costringere ad abbandonare la massima assise cittadina. Il neo consigliere ‘scomodo’, davanti alle telecamere del Fatto, sbotta: “Mi hanno infangato”. Si copre il volto e se ne va. Lascerà i seggi per ultimo, alle 3.56, assieme agli altri attivisti del Movimento. Il giorno dopo annuncia: “Tra oggi e domani presenterò le mie dimissioni, protocollando una lettera in municipio”.

Intanto i militanti festeggiano. C’è il consigliere regionale Stefano Buffagni: “Voglio scrivere tre messaggi: uno a Beppe Grillo, uno a Gianroberto Casaleggio e uno a Luigi Di Maio (quest’ultimo ha chiuso la campagna elettorale venerdì 13 novembre in piazza a Sedriano, ndr)”. Il sindaco, invece, è di poche parole: “Per prima cosa faremo una verifica sul lavoro della vecchia amministrazione, dopodiché cominceremo ad amministrare mettendo al centro della nostra azione politica la trasparenza e la partecipazione. Sono i migliori mezzi per garantire la legalità”. E il candidato ‘ingombrante’ eletto consigliere nonostante il suo passo indietro? Cipriani glissa: “Per noi parleranno i fatti”.

Per ora a parlare sono i numeri di una vittoria sofferta: su 10 sezioni, 6 vanno ai pentastellati, 3 dal Pd e 1 finisce in perfetta parità. Alla fine i ‘grillini’ prevalgono con 1.592 voti (29,90%) contro i 1.553 (29,16%) del Pd. Il Movimento 5 Stelle ‘svuota’ il centrodestra: la lista Forza Italia-Fratelli d’Italia con candidato sindaco l’ex leghista Maurizio Mucciarelli (sostenuto dall’ex sindaco Alfredo Celeste, imputato per corruzione al processo sul voto di scambio politico-mafioso: per lui la Procura chiede una condanna a 3 anni e 6 mesi) raccoglie la miseria di 279 voti (5,24%) e resta fuori dal consiglio comunale. Anche Sinistra di Sedriano (che con 339 voti, pari al 6,37%, il miglior risultato di sempre: merito anche del leader della formazione radicale, Rossella Luongo) rimane senza seggi, ma provoca la sconfitta di un Partito Democratico che credeva di essere autosufficiente e di avere la vittoria in tasca. Un Pd che non cerca alleanze e candida al ruolo di sindaco un uomo della vecchia guardia, Giuseppe Pisano, 64 anni. Buona affermazione sia della lista civica (546 voti, il 10,25%, che elegge il candidato sindaco Susi Auletta) sia soprattutto della Lega Nord guidata da Roberto Scurati (1.016 voti, pari al 19,08%, che vale due seggi nel parlamentino locale).

Non mancano le polemiche nella notte di uno spoglio atteso da due anni. Alla Roveda, frazione di Sedriano, i vigili urbani negano l’accesso ai seggi al giornalista Daniele Di Sica del settimanale ‘Libera Stampa l’Altomilanese’, il giornale che primo sollevò con la giovane cronista Ester Castano il ‘caso Sedriano’ e le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Alle scuole elementari, invece, quasi scoppia una rissa alle sezioni 6 e 7 tra i rappresentanti di lista e i presidenti di seggio, che pretendono di svolgere le operazioni di voto a porte chiuse. Si rende necessario, in entrambi i casi, l’intervento dei carabinieri che ripristinano la legalità, garantendo che i cronisti assistano allo spoglio delle schede e che tutto avvenga a norma di legge. Stranezze di una cittadina a nord di Milano che in questi anni ne ha viste di tutti i colori. Adesso, in municipio, arrivano i ‘grillini’. Che, forti di 11 seggi in Consiglio contro i 5 delle opposizioni, sono chiamati a governare e a dimostrare di esserne all’altezza.

video di Alessandro Madron
foto di Francesco Maria Bienati