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Eccidio del Padule di Fucecchio, inaugurato il museo per ricordare le 175 vittime della strage nazista

All'apertura del centro di documentazione in provincia di Pistoia hanno partecipato anche i ministri degli Esteri italiano e tedesco. La Germania ha permesso la realizzazione dell'esposizione permanente con un contributo di 80mila euro

Inaugurato il Centro di documentazione dell’Eccidio nazista del Padule di Fucecchio. I ministri degli Affari esteri di Italia e Germania, Paolo Gentiloni e Frank Walter Steinmeier, hanno partecipato alla cerimonia di apertura in memoria della strage compiuta dalle truppe tedesche il 23 agosto 1944, che fece 175 vittime, tutte civili.

La struttura allestita si trova all’interno della Dogana del capannone a Ponte Buggianese, provincia di Pistoia. L’edificio mediceo, riqualificato e riaperto al pubblico dopo oltre trent’anni di abbandono, è stato trasformato in un museo permanente.

Il responsabile di quell’eccidio, l’ex sottufficiale Johann Robert Riss  oggi 93enne – era stato anche condannato nel 2011 dal Tribunale di Roma ma nell’aprile scorso i giudici di Kempten, in Baviera, hanno respinto la richiesta di dare esecuzione alla sentenza. 

La realizzazione del Centro avviene dopo un lungo percorso di riconciliazione tra Roma e Berlino. E proprio la Germania, con un contributo di 88mila euro, ha permesso la realizzazione di questa esposizione. Ma le polemiche legate alle impunità delle stragi naziste in Italia nei mesi scorsi avevano raggiunto l’apice, quando Marco De Paolis – l’ex procuratore militare di La Spezia, che ora ricopre lo stesso incarico a Roma- aveva accusato i colleghi tedeschi di inerzia.

Nel corso dell’inaugurazione del museo “le nostre comunità – ha detto il sindaco di Ponte Buggianese Pier Luigi Galligani – continueranno a lavorare per il ricordo e la condanna di quei fatti e di chi li ha compiuti. Non lo facciamo per odio, ma per dignità, giustizia e verità. Un viaggio nella memoria condivisa che sia da esempio positivo e alimentare la speranza che queste tragedie non si ripetano più”.