Cronaca

Mafia Capitale, Tronca firma istanza per parte civile del Comune di Roma. I legali: “Evoluzione della Banda della Magliana”

Gli avvocati del Campidoglio: "L'offesa non è solo quella portata all'ordine pubblico, ma alla stessa possibilità per la società di dispiegarsi serenamente"

Il commissario del Comune di Roma Francesco Paolo Tronca ha firmato la costituzione di parte civile nel maxi-processo su Mafia Capitale che inizierà domani, 5 novembre. “Non eravamo certo abituati a pensare la nostra città come coinvolta in trame mafiose, in metodi mafiosi, inquinata da associazioni mafiose: questa è invece la contestazione sottesa in tutti i capi di imputazione”. Tronca ha firmato il provvedimento preparato dagli avvocati Enrico Maggiore e Rodolfo Murra. Nell’atto si afferma che “l’offesa non è solo quella portata all’ordine pubblico, ma alla stessa possibilità per la società di dispiegarsi serenamente” e per “il Comune di esprimere la sua forza culturale, di coesione, di legalità“. Il risultato è “il totale scardinamento del sistema, e la creazione di un “apparato” parallelo e alternativo a quello legittimamente costituito”. 

In questo contesto “l’opposizione dell’associazione mafiosa con l’Ente-Comune è totale: l’uno esclude l’altro”. “Il fotogramma di Mafia Capitale rivela un gruppo illecito evoluto, che si avvale della forza d’intimidazione derivante dal passato criminale di alcuni dei suoi più significativi esponenti” continua l’istanza di costituzione di parte civile del Campidoglio nel quale il gruppo criminale di Carminati è descritto come “punto d’arrivo di organizzazioni che hanno preso le mosse dall’eversione nera, anche nei suoi collegamenti con apparati istituzionali, che si sono evolute, nel fenomeno criminale della Banda della Magliana e definitivamente trasformate in Mafia Capitale”. Per i legali del Comune di Roma Mafia Capitale, differenziandosi dalla Banda della Magliana “ha avuto la capacità di adattarsi alla particolarità delle condizioni storiche, politiche e istituzionali della città di Roma, creando una struttura organizzativa di tipo reticolare o a raggiera, che però mantiene inalterata la capacità di intimidazione derivante dal vincolo associativo nei confronti di tutti coloro che vengano a contatto con l’associazione”. Il clan di Carminati “qualunque sia il rapporto di derivazione con la Banda della Magliana, ha assunto una fisionomia del tutto originale, raggiungendo uno stadio di evoluzione avanzato, nel quale il ricorso alla violenza e ai reati tipici delle organizzazioni mafiose è ridotto al minimo indispensabile, e il core business dell’associazione è rappresentato dagli affari e dagli appalti pubblici”.