Cronaca

La Mantide di Casandrino si sposa: lei uccise il ragazzo, il futuro marito sparò all’amico della fidanzata

Rosa Della Corte, napoletana, è stata condannata per aver ammazzato il ragazzo quando aveva 18 anni. Donato Greco, invece, sparò a un giovane che ospitò la sua ragazza per una notte. Il matrimonio sarà a Potenza

Amore criminale. Che sboccia dietro le sbarre con tanto di annuncio di matrimonio. Colpo di scena nella storia di Rosa Della Corte, passata agli onori della cronaca con il soprannome di Mantide di Casandrino, Comune vicino Napoli dove nel 2003, all’età di 18 anni, uccise il fidanzato Salvatore Pollastro. Oggi la donna è detenuta nel carcere di Potenza ed è proprio qui che il prossimo aprile sposerà il 44enne di Ostuni (Brindisi) Donato Greco, in cella anche lui – a Turi – per un delitto passionale e condannato a 22 anni per aver ucciso nel 2001 Cosimo Bellanova, di Ceglie Messapica, reo di aver ospitato in casa sua la compagna dell’ostunese dopo un violento litigio fra i due.

Le storie parallele
Passioni sfociate in tragedia. Non è stato mai chiarito, infatti, se dietro l’omicidio di Salvatore Pollastro ci fosse un movente legato alla gelosia del ragazzo o se si sia trattato di un gioco erotico finito male. La mattina del 4 aprile 2003 il corpo senza vita del giovane fu trovato ferito dalle coltellate all’interno della sua Y10, in una stradina frequentata da prostitute e rapinatori. I sospetti partirono subito dalla bellissima fidanzata dagli occhi magnetici: lei fu arrestata sei mesi dopo. Rosa Della Corte, assistita dall’avvocato Carmine Gervasi, è stata condannata a 18 anni, pena scesa con l’indulto a 15 anni. Dovrebbe uscire dal carcere nel 2017, ma non è escluso che possa essere libera anche prima.

Donato Greco, invece, è in carcere per aver ucciso con una pistola calibro 7.65 l’ostunese Cosimo Bellanova, che ospitò per una notte la sua compagna dopo un litigio fra i due conviventi. Il cadavere fu sfigurato. Nel 2004, poi, il 44enne ricevette un nuovo provvedimento restrittivo nel blitz antimafia “Il professore”, che portò a 111 arresti. Infine nel 2011 un’inchiesta porta alla luce dieci anni di persecuzioni: fu accusato di stalking nei confronti della sua ex. Decine le lettere inviate alla donna dal carcere.“Ho già ucciso per difenderti”, “Nessuno può prendere il mio posto, ricordati di Cosimo” le scriveva.

Il matrimonio
Rosa Della Corte, conosciuta anche con il soprannome di Lady di ghiaccio per la sua abitudine a masticare cubetti, ha sempre suscitato un certo fascino, tanto che in questi anni ha ricevuto migliaia di lettere di ammiratori e numerose proposte di matrimonio. Alla fine ha ceduto proprio a Greco. Molti in effetti gli aspetti simili tra le loro storie. I due futuri sposi hanno già provveduto alle pubblicazioni, affisse nell’albo pretorio del Comune di Potenza. Il matrimonio dovrebbe essere celebrato ad aprile, eppure i due ragazzi non si sono ancora mai visti di persona. Lo faranno solo prossimamente, incontrando poi anche le rispettive famiglie.

I precedenti della Mantide
Nel curriculum della Mantide di Casandrino c’è anche un’evasione, che risale all’agosto 2014. Durante un permesso premio aveva trascorso sei giorni a casa della madre, a Napoli, insieme al nuovo compagno, il cuoco di Muro Leccese Lorenzo Trazza. Il cognato la vide salire sul treno che la doveva riportare in Puglia, ma a Lecce non arrivò mai. Fuggì invece a Roma, insieme al cuoco, ma dopo qualche giorno i due litigarono e lui si recò dai carabinieri e raccontò tutto. La Lady di ghiaccio venne rintracciata due settimane dopo la fuga in una villetta di Tor San Lorenzo, vicino Roma, insieme a un cittadino rumeno che non aveva saputo dirle di no. Fu un gesto estremo, anche perché le mancavano già allora poco più di due anni alla scarcerazione. E non fu l’ultimo: dopo quell’episodio la ragazza ha tentato per due volte il suicidio all’inizio di quest’anno ingerendo lamette da rasoio spezzate e anche un piccolo crocefisso del rosario, come accertato dalle radiografie cui fu sottoposta. Un mese prima, invece, le fu sequestrata una lettera indirizzata a un boss della camorra di Sant’Antimo, al quale chiedeva aiuto. Insomma un carattere indomito. Chissà se le nozze potranno placare tanta ribellione. Sempre che si arrivi a quel giorno senza altri colpi di testa.