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Elezioni Turchia, Osce: “Mancanza di libertà di stampa e violenze hanno caratterizzato la campagna elettorale”

Secondo l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, "anche se i cittadini turchi potevano scegliere tra reali e forti alternative politiche" e la giornata è stata "ben organizzata" e "generalmente tranquilla", si legge in una nota, il rapido declino nella varietà dei mezzi di comunicazione e le restrizioni alla libertà di espressione hanno influenzato il processo"

Le elezioni in Turchia, vinte dal partito islamico Akp del presidente Tayyip Recep Erdogan, sono state caratterizzate da mancanza di libertà di stampa e di espressione e da violenze che hanno “ostacolato la campagna” elettorale. Lo ha denunciato l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce). “Anche se i cittadini turchi potevano scegliere tra reali e forti alternative politiche in queste elezioni altamente polarizzate, il rapido declino nella varietà dei mezzi di comunicazione e le restrizioni alla libertà di espressione hanno influenzato il processo e destano preoccupazione”, ha riferito l’Osce in una nota.

La giornata elettorale riceve comunque il sostegno degli osservatori che la descrivono come “ben organizzata”, “efficiente” e “generalmente tranquilla” con uno spoglio “trasparente”, secondo quanto ha fatto sapere il deputato spagnolo Ignacio Sanchez Amor, che dirige la missione degli osservatori dell’Osce.

“Purtroppo la campagna per queste elezioni è stata caratterizzata da abusi e paura ad un grave livello”, ha detto il capo della missione dell’assemblea parlamentare dell’Osce, Andreas Gross. “Alla luce di questo – aggiunge – è ancora più vitale che il presidente lavori ad un processo politico inclusivo che affronti i problemi della Turchia, facendo sì che possano farsi sentire tutte le voci, comprese quelle di chi le elezioni le hanno perse”.