Diritti

Piotta: “Minacciato di morte perché difendo i rom, ma solo loro hanno aiutato mio padre”

“Purtroppo a volte si degenera e non si cerca un confronto, ma soprattutto su Internet si dà sfogo alla propria frustrazione con minacce ed insulti beceri”. Così Tommaso Zanello, in arte il Piotta, intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del programma ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ha spiegato che, dopo aver iniziato una personale campagna personale per dire “no agli sgomberi dei campi rom”, ha iniziato ad essere preso di mira in rete. “C’è chi – ha spiegato il cantante romano – mi ha detto che mi investirà con la sua automobile, alcuni invece sono geniali, come quello che mi ha scritto che sono un supplì con gli occhiali. La peggiore offesa può essere sempre un’arma se rigirata nel modo giusto. E’ un peccato comunque che si verifichino cose del genere, perché si svilisce un tema molto delicato e molto importante”. Piotta ha spiegato come è nato il suo interesse nei confronti dei rom: “E’ una cosa nata di recente. Nella zona in cui abita mio padre, a Prati Fiscali, c’è una presenza notevole di rom. E’ iniziato un dialogo, su questo devo ammettere che mio padre è stato un grande maestro di vita, perché ha stretto amicizia con alcuni di loro. Purtroppo ora lui non cammina più, perché ha problemi legati al morbo di Parkinson. Una sera lui è caduto per strada e gli unici che lo anno aiutato a rialzarsi sono stati due rom. Questo dimostra che generalizzare è sempre sbagliato, non esiste il bene da una parte e il male d’altra. I rom sono uno dei popoli più antichi, insieme al popolo ebraico. Non so perché sono da sempre i popoli più odiati”