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Sondaggi Roma, M5s primo partito al 33%. Il Pd al 17, Marino porta via l’8%. Centrodestra al ballottaggio solo se unito

Il Movimento Cinque Stelle oggi sarebbe il primo partito di Roma. Il Pd raccoglierebbe solo il 17 per cento (cioè metà dei suoi valori nazionali) e arriverebbe pure al ballottaggio, ma solo se il centrodestra si presentasse tutto diviso, cosa improbabile. Ignazio Marino, se si presentasse da solo, porterebbe via l’8 per cento. Alfio Marchini sarebbe ancora l’ago della

bilancia. Sono i risultati più indicativi del sondaggio Demos per Otto e mezzo (La7) che dà per favorito, peraltro, il deputato dei Cinque Stelle Alessandro Di Battista, che sarebbe il preferito dai cittadini romani intervistati. Tuttavia, come ripetuto più volte, le regole dei Cinque Stelle non consentono al parlamentare di candidarsi al Campidoglio. Oggi, tuttavia, il 52 per cento dei romani – almeno quelli intervistati – non si presenterebbe alle urne.

Secondo la rilevazione di Demos il M5s metterebbe insieme il 33 per cento dei voti davanti al Pd, con il 17, Fratelli d’Italia (9,8), Lista Marchini (9,5), Lista Marino (8,2), Forza Italia (7,9), Noi con Salvini (4). Questo significa che se il centrodestra si unisse – cosa probabile – metterebbe insieme il 21,7 e quindi supererebbe il Partito democratico.

Tra i possibili candidati il favorito Di Battista supera di soli 3 punti Giorgia Meloni che nonostante sia espressione del partito in cui milita ora anche Gianni Alemanno, l’ex sindaco a processo per corruzione nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale, attira ancora il 27 per cento dei voti. Alfio Marchini è dato al 21, mentre a sorpresa il quarto nome è quello del magistrato Alfonso Sabella, finora assessore alla Legalità nella giunta di Marino. Sabella, sul cui nome si sono concentrate le ipotesi per il prossimo commissario del Campidoglio, ha già annunciato di voler tornare a fare il magistrato.

E’ interessante, tuttavia, che dal sondaggio di Demos emerga che gli intervistati diano la responsabilità dell’attuale crisi di Roma non a Marino, ma ai partiti che hanno governato la città negli ultimi anni, a Mafia Capitale e all’inefficienza di burocrazia e macchina amministrativa.

Nel giorno in cui l’attenzione è tutta concentrata su Roma, un sondaggio fotografa anche la situazione nazionale. Secondo Ixè per Agorà (Rai3) il Pd cala di quasi mezzo punto, mentre cresce la fiducia nel presidente del Consiglio Matteo Renzi e nel governo. Nelle intenzioni di voto sono sostanzialmente stabili M5S e Lega Nord, mentre Forza Italia è al 9,5%. Se si votasse oggi, l’affluenza sarebbe del 66,5%.

Il premier cresce di un punto in sette giorni, toccando quota 32%, così come l’esecutivo (da 26% al 27%). Sempre alta la fiducia nel presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al 65%. Dietro Mattarella e Renzi si collocano Luigi Di Maio (24%, in calo di un punto), Matteo Salvini (22%, in calo di due punti), Beppe Grillo (21%, sale di un punto), Silvio Berlusconi (fermo al 12%) e Angelino Alfano (sempre al 10%).

Questi i valori dei partiti (tra parentesi la differenza rispetto alla scorsa settimana): Pd 34% (-0,4), M5s 26,4% (-0,1), Lega Nord 14,8% (+0,1), Forza Italia 9,6% (+0,1), Sel 4,1% (+0,2), Ncd e Udc 3,5% (-0,4), Fratelli d’Italia 3,1% (+0,3), Rifondazione 0,9% (-0,1), Italia dei Valori 0,6% (-0,2), Verdi 0,4% (+0,1), Scelta Civica 0,2%.