Cronaca

Milano, spara e uccide ladro in casa: pensionato indagato per omicidio volontario. Maroni: “Pagheremo difesa”

Francesco Sicignano, 65 anni, ha raccontato ai carabinieri di aver sentito dei rumori, di essersi alzato e di aver visto delle sagome nel buio. La vittima è un 28enne di origine romena. Salvini: "Ha fatto bene, se l'è andata a cercare". Governatore twitta: "La Regione Lombardia sosterrà le spese legali"

Ha ucciso con un colpo di pistola un ladro di 28 anni entrato nella sua casa di Vaprio D’Adda, in provincia di Milano. A sparare è stato un pensionato di 65 anni, Francesco Sicignano, che ha raccontato di essere esasperato dai continui furti e adesso è indagato a piede libero per omicidio volontario. Rispetto a una prima ipotesi di eccesso colposo in legittima difesa, la Procura di Monza ha formulato la nuova contestazione una volta accertato che il giovane era disarmato. Subito è arrivato il commento del segretario della Lega Nord Matteo Salvini: “Ha fatto bene il pensionato a sparare e a difendersi, l’uomo che era entrato nella sua casa se l’è cercata”. Mentre il governatore Roberto Maroni ha annunciato con un tweet che “la Regione Lombardia si accollerà le spese di difesa del pensionato che, per legittima difesa, ha sparato al ladro romeno entrato in casa sua”.

A chiamare i carabinieri del comando di Monza è stata una vicina, che ieri notte ha visto due o tre persone scavalcare la recinzione della villetta di via Luigi Cagnola di proprietà del pensionato. Quando i militari sono arrivati sul posto, Sicignano ha raccontato che, svegliato dai rumori, ha preso la sua pistola – una calibro 38 semiautomatica regolarmente detenuta – si è alzato e si è trovato davanti nel buio una figura. E a quel punto ha sparato un colpo. Poi – sempre secondo il suo racconto -ne ha sparato ancora una volta, forse due, in aria, vedendo in giardino altre ombre fuggire. Rientrando in casa ha trovato il corpo del ladro a terra. Ha cercato di soccorrerlo e intorno all’una e trenta ha chiamato 118 e carabinieri. Ma quando sono arrivati, il 28enne era già morto.

Francesco Sicignano abita nella palazzina con la moglie, che dormiva con lui al terzo piano, mentre il figlio e la nuora dormivano al primo. Dopo una notte in caserma, interrogato insieme ai familiari dal pm di turno Antonio Pastore, ha detto di aver comprato la pistola dopo aver subito diversi furti in casa. Una circostanza confermata anche dai vicini: “Da agosto ad oggi, che io sappia, i ladri sono entrati da lui quattro volte. Sono brave persone, lui aveva da poco perso la madre e in casa ci sono dei bambini. Anche io avrei preso una pistola e sparato se fossi stata al posto suo”, ha detto un residente.

In un primo momento il 65enne è stato iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo in legittima difesa, reato che si differenzia dalla legittima difesa ‘pura’ (non punita penalmente) per la mancanza del requisito della proporzione tra difesa e offesa. Accusa che poi si è trasformata in omicidio volontario quando è stato accertato che la vittima era disarmata. Del 28enne non si sa ancora niente, tranne che è di origine romena. Sul suo corpo è stata disposta l’autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni. Era entrato da una finestra dopo essersi tolto le scarpe e aver infilato dei calzini sulle mani, forse per non lasciare impronte. “Dirò alla Regione nel caso la vicenda giudiziaria vada avanti, che si accolli le spese legali per il pensionato”, ha dichiarato Salvini in un post su Facebook. Appello subito accolto dal governatore Maroni.

Nella serata di martedì un corteo di solidarietà, capeggiato da Riccardo De Corato e Carlo Fidanza di Fratelli D’Italia, ha sfilato sotto la casa del pensionato: avendo sentito i suoi concittadini che cantavano l’inno di Mameli Francesco Sicignano e la sua famiglia sono usciti sul balcone a ringraziare. “Sei uno di noi”, ha urlato la gente al sessantacinquenne.