Politica

Silvio Berlusconi: “Matteo Renzi? Ha pulsioni autoritarie. Va fermato”

L'ex Cavaliere alla conferenza regionale degli amministratori locali di Forza Italia: "Il premier mi copia, spesso e volentieri male. Unica cosa buona è eliminare tassa sulla casa"

Matteo Renzi? Autoritario e copione (con risultati alterni). Parola di Silvio Berlusconi. Ormai lontanissimi i tempi del patto del Nazareno, l’ex Cavaliere non perde occasione per attaccare il presidente del Consiglio, spesso e volentieri utilizzando argomenti e accuse che in passato erano rivolte contro di lui. Oggi l’ultima esempio alla conferenza regionale degli amministratori locali. Dove il leader di Forza Italia, con puro spirito da campagna elettorale, se l’è presa con tutto e tutti: premier, governo, avversari politici ed ex alleati. Particolare attenzione, però, è dedicata al segretario del Partito democratico

“Renzi? Mi copia sempre, spesso male”
“Renzi ha mostrato pulsioni autoritarie noi non dobbiamo consentire che questo avvenga nel nostro Paese” ha detto l’ex premier, che poi ha sottolineato la presunta propensione del capo del governo a riproporre progetti made in Forza Italia. “Sono felice, mi sembra di essere tempi della scuola, mi copiano tutti – ha detto Berlusconi -Renzi ha copiato il ponte sullo Stretto e i limiti al contate. Copia sempre un po’ male, per il ponte parla solo dei treni”. Poi, però, non ha risparmiato un (finto) complimento all’ex rottamatore: “Dobbiamo essere felici se toglie la tassa sulla casa che è una cosa sacra – ha sottolineato – Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa”. Diverso, molto diverso il parere sulla nuova legge di Stabilità: “Come dice bene Renato Brunetta non è una partita di giro ma di raggiro, come è avvenuto già sugli 80 euro” ha attaccato Berlusconi, secondo cui “il miglior economista che ho conosciuto in 21 anni di governo” è proprio Renato Brunetta.

Non è mancato, inoltre, il duro attacco alle modalità con cui Renzi è andato al potere: “Un signore che si è portato ad essere segretario attraverso delle primarie manipolatissime, c’erano pullman che andavano a votare in 5 posti diversi – ha sottolineato Berlusconi – Oggi governa con il voto di un italiano su 6 e non solo governa ma cambia anche la Costituzione. Quando lo volevamo fare noi, la sinistra diceva che era la Costituzione più bella del mondo. Questa non è democrazia”.

Cosa vuole fare da grande Berlusconi: “Una catena di sant’Antonio della libertà”
“Sono qui per iniziare una crociata di democrazia, una catena di sant’Antonio della libertà” ha spiegato Berlusconi nell’introdurre i prossimi progetti politici. “Il rischio è che non ci sia più una democrazia quindi io oggi come nel ’94 vedo il pericolo per tutti noi – ha raccontato il presidente di Forza Italia – e quindi nonostante 21 anni di battaglie ho sentito in me il senso di responsabilità ed il dovere di dover ritornare in campo per questa battaglia di libertà e democrazia“.

Una battaglia da fare senza alcuni pezzi da novanta nella storia recente del partito azzurro, primo fra tutti Denis Verdini. L’ex Cavaliere non è per niente preoccupato. Anzi. “Evviva, se ne sono andati mestieranti della politica – ha detto – Fi deve tornare ora ad essere il primo partito, dobbiamo rinnovarla”. Poi l’invito agli amministratori locali di Forza Italia: “Ora che sono andati via i mestieranti della politica c’è per voi la possibilità di rinnovamento anche per accedere alle cariche nazionale. Io volevo introdurre un cambiamento ma mi è stato impedito oggi ci sono il 60% dei posti liberati”. Dall’addio di Verdini e dei suoi da Forza Italia, lo spunto per una proposta: “Chi cambia partito va a casa. Serve il vincolo di mandato per gli eletti dal popolo”. Non poteva mancare l’appello all’unità del centrodestra: “Per vincere dobbiamo essere uniti e già oggi i partiti del centrodestra insieme sono più forti di un Pd che ha tagliato i ponti con gli altri partiti e che vuole andare da solo e si vede dalla legge elettorale“.

Silvio Berlusconi, gli 80 anni e le donne
“A 80 anni si cade in due stadi: il primo è che fai la corte alle donne ma speri che loro non ci stiano il secondo è pure peggio e cioè si fa corte alla donne ma non si ricorda più per cosa… Io continuo a essere toccato dalla gentilezza femminile e considero un gesto di generosità fare un complimento, non solo alle donne anche agli uomini. Io ai miei uomini che andavano a vendere la pubblicità dicevo che bisogna avere il sole in tasca“.