Cronaca

Cocò Campolongo, capo antimafia Roberti: “Barbarie anche per le regole della mafia”

Barbarie allo stato puro”. Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti assieme e ai magistrati della procura di Catanzaro ha illustrato i dettagli dell’inchiesta che ha portato all’arresto di due dei responsabili dell’omicidio del piccolo Nicola Campolongo ucciso il 16 gennaio 2014 a Cassano allo Jonio assieme e al nonno Giuseppe Iannicelli e alla compagna di quest’ultimo, Ibtissam Touss, di origine marocchine. Un delitto maturato negli ambienti della ‘ndrangheta della Sibaritide e del traffico di droga gestito da Giuseppe Iannicelli il quale si è fatto scudo del nipote e della donna per non cadere in un agguato. I killer non hanno avuto pietà e dopo aver sparato alle vittime gli hanno dato fuoco dentro l’auto del nonno. “Sappiamo per certo – ha affermato il procuratore nazionale Roberti – del coinvolgimento dei due arrestati come coloro che hanno attirato Iannicelli nella trappola e hanno bruciato i cadaveri. Sono venute meno tutte le regole che governavano la criminalità organizzata” di Lucio Musolino