Cronaca

Migranti, al via ricollocamenti. Partiti per la Svezia 19 eritrei arrivati a Lampedusa

Il ministro dell'Interno Alfano ha anticipato che altri cento lasceranno l'Italia nei prossimi giorni "e nei prossimi due anni saranno più di 40mila", come previsto dagli accordi europei di settembre

Sono iniziati i 40mila ricollocamenti dall’Italia previsti dagli accordi raggiunti a livello europeo a metà settembre. Diciannove eritrei, 5 donne e 14 uomini, sono partiti dall’aeroporto di Fiumicino diretti a Lulea, nel nord della Svezia, a cento chilometri dal circolo polare artico. Sono arrivati allo scalo in pullman, accompagnati dai mediatori culturali della Croce Rossa italiana di Roma e dagli operatori dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Uno di loro, 26enne, ha raccontato all’AdnKronos che “sogna di diventare avvocato” e in Svezia comincerà gli studi in giurisprudenza. 

Alla partenza erano presenti il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il commissario Ue Dimitris Avramopoulos e il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn. Al loro arrivo saranno registrati a Boden, dove resteranno per un paio di giorni. Poi la destinazione finale, nell’area di Ostersund. Con questo gesto “abbiamo rotto il ghiaccio. Ora è importante che tutti i Paesi facciano ciò che ci siamo promessi”, ha commentato il ministro all’Asilo svedese Morgan Johansson.

Alfano ha parlato di “tappa importante della strategia europea sulle migrazioni” i cui pilastri sono “le “relocation” dei migranti, gli hot spot, la lotta ai trafficanti di esseri umani e i rimpatri. Sono quattro pilastri di una strategia che fa dell’Europa una grande area di democrazia del mondo che è capace di accogliere chi scappa da guerre e persecuzioni e che deve essere in grado di fare rimpatriare coloro i quali non hanno diritto a stare nel territorio europeo”. Le partenze dei rifugiati da ricollocare in Europa “saranno scandite, ce ne saranno altre cento nei prossimi giorni, e nei prossimi due anni saranno più di 40mila”, ha spiegato Alfano.