Mafie

Camorra, 11 fermi a Forcella contro il clan dei ‘Capelloni’. “Via Costa sarà il vicolo della morte”

“Loro sono la ‘paranza dei bimbi’? Noi siamo il terrore di via Oronzio Costa, anzi d’ora in poi via Costa si chiamerà ‘vicolo della morte'”. La conversazione è stata intercettata dalla Squadra mobile della Questura di Napoli nel corso delle indagini contro il clan Buonerba di Forcella, a Napoli, colpito da undici provvedimenti di fermo. Un gruppo criminale, detto dei “capelloni”, insediato proprio nella via Costa citata nell’intercettazione, nel quale le donne hanno “un ruolo importante” e sono “forza attiva”, quello facente capo alla famiglia Buonerba, emergente e in lotta per il controllo degli affari illeciti nel quartiere. Tra gli arrestati figurano Emilia Sibillo, 38 anni, moglie di Giuseppe Buonerba, attualmente in carcere, considerato capo e promotore dell’organizzazione criminale insieme al fratello Gennaro, e Assunta Buonerba, 29 anni. Emilia Sibillo è ritenuta dagli investigatori la mandante, insieme a Gennaro Buonerba, dell’omicidio di Salvatore D’Alpino, avvenuto in piazza Mancini lo scorso 30 luglio; Assunta Buonerba avrebbe invece avuto il ruolo di “specchiettista” per aver segnalato, con Luigi Scafaro 25enne anch’egli tra i destinatari del fermo, la presenza della vittima agli esecutori materiali dell’omicidio, descrivendo il suo abbigliamento e indicando il momento propizio per intervenire. Dalle indagini è emerso infine il ruolo di Maria Buonerba, 34 anni, sorella del reggente Gennaro, non destinataria del fermo ma arrestata in flagranza del reato di detenzione di materiale esplodente e detenzione di sostanze stupefacenti. Nelle immagini diffuse dalla polizia si vede anche la cronaca di un omicidio avvenuto a Napoli quest’estate, il 30 luglio scorso: un killer che impugna la pistola.