Cronaca

Salone del Libro di Torino, “gonfiati” i dati sugli ingressi degli ultimi tre anni

Nell'ultima edizione sono stati dichiarati 64mila biglietti in più rispetto a quelli effettivi. Giovanna Milella, nuova direttrice della fondazione ha dichiarato: "Andremo fino in fondo alla questione. Vogliamo improntare la gestione alla più assoluta trasparenza"

Cifre gonfiate sugli ingressi al Salone del Libro di Torino. Nelle ultime tre edizioni, infatti, i numeri dichiarati erano sistematicamente più alti rispetto a quelli reali. In parallelo si sono verificati due fenomeni: i dati sui passaggi ai tornelli aumentavano ma in realtà l’affluenza di visitatori diminuiva.

Come riportato dalla Stampa, la nuova presidente della “Fondazione per il libro” Giovanna Milella ha diffuso i dati delle ultime tre edizioni: dai 298mila del 2013 si è passati ai 276mila del 2015. Mentre i numeri forniti dalla Fondazione in accordo con “Gl Eventes” proprietari dello spazio dove si svolge la fiera, recitavano: 329mila ingressi nel 2013 e 341mila nel 2015. Questo significa che i “biglietti fantasma” sono più che raddoppiati: 30mila due anni fa, 64mila quest’anno. Nell’ultima edizione, quindi, ogni giorno venivano dichiarati 13mila visitatori in più rispetto a quelli reali.  E anche nel 2014 le cose non sono andate diversamente: 340mila ingressi ufficiali ma 300mila effettivi.

Ieri in una conferenza stampa, Giovanna Milella ha dichiarato di voler fare completa chiarezza sulla questione: “Apriremo tutti gli armadi della Fondazione: vogliamo andare sino in fondo alla questione biglietti, vederci chiaro e capire veramente i numeri reali. Vogliamo improntare la gestione alla più assoluta trasparenza proseguendo sulla strada già iniziata questa estate con la spending review e il severo lavoro condotto sui bilanci”.

Rolando Picchioni, presidente uscente della fondazione, ha giustificato l’origine della discrepanza tra i dati: “Se Comune e Regione mi chiedevano 12mila biglietti omaggio, magari ne usavano solo 8mila ma alla fine nel conto generale arrivava solo la cifra iniziale”.