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Peter Sagan è campione del mondo di ciclismo: scatta sul pavè e arriva a braccia alzate. Male gli italiani

Lo slovacco attacca sull'ultimo muro di Richmond, in Virginia, e stacca tutti. Sul podio anche l’australiano Michael Matthews e il lituano Ramunas Navardauskas. Delusione azzurra: della nazionale di Cassani il migliore è Giacomo Nizzolo, appena 18°

Un colpo da finisseur, una rasoiata da corridore scafato. E l’arrivo al traguardo a braccia alzate. Con uno scatto bruciante sull’ultimo muro di pavé, lo slovacco Peter Sagan ha vinto il campionato del mondo di ciclismo su strada a Richmond, in Virginia. Sul podio anche l’australiano Michael Matthews e il lituano Ramunas Navardauskas, che hanno regolato il gruppo dei migliori in volata a pochi secondi dallo slovacco. Male l’Italia, ancora una volta fuori dal podio nonostante una condotta di gara che ha portato le migliori frecce azzurre, Vincenzo Nibali su tutti, nelle prime posizioni in vista della bagarre finale sui tre muri in pavè dove la corsa si è decisa. Il migliore alla fine è stato Giacomo Nizzolo, appena 18°. La corsa, su un percorso di 259.2 km senza asperità di rilievo, ha visto le nazionali più forti e attese come Belgio, Olanda e Spagna studiarsi di fatto fino a due giri dalla fine del percorso. Dopo un tentativo di un quartetto composto dal colombiano Pantano, dal bielorusso Siutsou, dal canadese Boivin e dall’americano Phinney, a 30′ si innesca la prima fuga importante. Nel gruppo c’è l’azzurro Elia Viviani e tra gli altri il belga Tom Boonen e il campione uscente polacco Michal Kwiatkowski. Nell’ultimo giro dopo un tentativo fallito di Viviani di allungare, è Felline a fare un ottimo lavoro per tenere compatto il gruppo ed evitare scatti improvvisi portando Nibali in rampa di lancio. Si arriva così alla bagarre finale, dove il primo a partire è il tedesco Degenkolb. Rimasto nascosto per tutta la gara, senza una squadra all’altezza, sulla penultima salita parte Sagan. Lo slovacco fa poi il vuoto in discesa e arriva al traguardo da solo coronando una prova perfetta.