Politica

Ospitare un profugo, vox fra gli onorevoli: “Ci pensi lo Stato”. Fassina: “Mi sto attrezzando”

Accogliereste un profugo in casa? E’ questa la domanda posta ai nostri deputati. Dopo l’appello alla carità cristiana di Papa Francesco, Martin Patzelt, un parlamentare tedesco del partito di Angela Merkel ha aperto le porte della sua villa a due ragazzi eritrei, aiutandoli anche a trovare lavoro. “Sono disponibile, ma..”, è questo il tenore invece delle risposte italiane. “Non ho una villa come il collega tedesco, vivo in un bilocale, siamo in cinque in casa, no sotto lo stesso tetto, è becero populismo per finire sui giornali, non è la soluzione ai problemi”, rispondono in tanti. “Non confondiamo lo Stato con il privato. Patzelt ha voluto ottenere dei titoli di giornali, uno spot più che messaggio umanitario”, afferma Nunzia De Girolamo di Forza Italia. “Farlo ma senza pubblicizzarlo in tv, se non perde di efficacia”, è il consiglio del deputato del Pd Francesco Boccia. “Il buon esempio in politica conta, è un gesto che abbatte pregiudizi e ostilità, ma lo Stato ha il dovere dell’accoglienza, i cittadini pagano le tasse per questo”, sostiene Arturo Scotto di Sel. E se anche Matteo Salvini si è detto pronto ad accogliere profughi, almeno a parole, c’è chi fa fatti come Riccardo Nencini. Il viceministro del governo Renzi ha offerto una casa per ospitare una famiglia di rifugiati. Una notizia non sbandierata dal diretto interessato, ma scoperta per caso dai giornalisti. “Servono le leggi, un diritto d’asilo comunitario, la modifica del trattato di Dublino, una risposta collegiale dell’Ue, ma anche i gesti singoli sono importanti”, dice il segretario del Psi. Anche il deputato Stefano Fassina (Gruppo Misto – Futura Sinistra) sta pensando ad un’iniziativa simile. “Purtroppo non ho una villa, a Roma viviamo in tre in un appartamento – dichiara ai microfoni de ilfattoquotidiano.it -, ma mi sto organizzando con amici e parenti nel mio paese d’origine per ospitare profughi, non è propaganda, non ho fatto comunicati, ma un gesto umanitario utile”, spiega. “La gara a chi è più bravo la lasciamo fare ai radical chic, i profughi sono ben accolti, sono gli immigrati in cerca di lavoro in un momento in cui gli italiani non lo trovano che non possiamo accogliere” chiosa Cristian Invernizzi della Lega  di Irene Buscemi