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Sicilia, consiglieri M5S volevano mandare a casa il sindaco. Rischiano di andarci loro

I consiglieri comunali di Acate hanno votato per due volte contro il bilancio consuntivo pensando di spedire a casa il primo cittadino: il regolamento prevede, però, che alla seconda bocciatura è il consiglio comunale ad essere commissariato

Volevano mandare a casa il sindaco, ma a casa rischiano di andarci solo loro. Opposizione senza quartiere? Quasi perché i consiglieri del Movimento 5 Stelle rischiano di lasciare il tanto contestato primo cittadino ad ammnistrare senza opposizione. Succede in Sicilia, ad Acate, poco più di 10mila abitanti in provincia di Ragusa. Qui i cinque consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle avevano come obiettivo quello di far cadere il tanto contestato sindaco Franco Raffo. Ed è per questo motivo che a giugno avevano votato contro il bilancio consuntivo. A quel punto, come prevede il testo unico degli enti locali, la Regione siciliana aveva inviato un commissario inviato per approvazione del bilancio, che era tornato in consiglio lunedì sera.

Quando i tre consiglieri del Movimento 5 Stelle presenti avevano di nuovo votato contro, mentre i due (su quattro) di Forza Italia avevano votato a favore: a causa anche dell’astensione dei consiglieri di maggioranza, il bilancio era stato quindi di nuovo bocciato. I consiglieri del Movimento pensavano a quel punto di avere raggiunto l’obiettivo: comune decaduto, sindaco a casa, e nuove elezioni. E invece rischiano un autogol clamoroso: la legge prevede infatti che quando il bilancio consuntivo viene bocciato due volte, ad essere sciolto è solo il consiglio comunale, sostituito da un commissario inviato dalla Regione. Il sindaco invece resta al suo posto ad amministrare fino a fine mandato, e cioè per altri tre anni, senza alcuna opposizione.

Una gaffe clamorosa, che si diffonde anche sui social network: la deputata regionale dei 5 Stelle Vanessa Ferreri pubblica su facebook una foto del sindaco Raffo e la scritta “game over, si torna alle urne“. E quando le fanno notare il clamoroso errore, allarga le braccia: “a questo punto si dovrebbe dimettere“, scrive. Giovanni Occhipinti , capogruppo del M5S al consiglio di Acate invece prova ad abozzare una giustificazione poco convincente: “Il sindaco e la sua maggioranza stanno giocando sporco – dice al sito laspia.it – Sono stati i consiglieri di Uniamo Acate (cioè di maggioranza ndr) con la loro incomprensibile astensione a bocciare il bilancio mentre noi abbiamo mantenuto una posizione coerente votando contro per l’ennesima volta”.

Il consiglio comunale di Acate ha però ancora un match point da giocarsi: prima dell’arrivo del commissario regionale, infatti, si ha un ulteriore proroga di trenta giorni, in cui l’assise cittadina può essere riconvocata  per l’approvazione del bilancio consuntivo. Se dovesse essere approvato a questo punto il consiglio sarebbe salvo. Lo prevede il testo unico degli enti locali: lo stesso regolamento che evidentemente i 5 stelle non hanno consultato a fondo, rischiando un suicidio più unico che raro nella storia politica italiana.