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Vienna, l’angelo dei telefonini è figlio di rifugiati: “Grato all’Austria, ora tocca a me”

“I miei genitori sono stati rifugiati, ora è il momento per me di restituire quello che questo paese mi ha dato”. Pato Maluenda è un ventunenne di origine cilena cresciuto a Vienna, ed è senza dubbio il volontario più conosciuto e amato dai profughi di passaggio dalla stazione Westbahnhof della capitale austriaca. Pato aggiusta e sistema i cellulari dei rifugiati. “Un cellulare per un profugo è il contatto con la famiglia, con la propria casa”, spiega il volontario, mentre adatta le schede sim e cambia pezzi ai telefoni. Da Vienna passano ogni giorno migliaia di persone, in centinaia dormono accanto ai binari della stazione. Un gruppo di giovani volontari li aiuta a comprare i biglietti dei treni, per chi non ha soldi a sufficienza anche con una colletta, e distribuisce pasti e vestiti