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Ciera Swaringen, la 19enne che mostra la sua malformazione cutanea sui social: “Orgogliosa di essere diversa”

"Tutti siamo nati in qualche modo 'differenti' e abbiamo il diritto di sentirci bene nella nostra pelle. Una volta su un autobus un ragazzo ha cominciato a scherzare con me chiamandomi 'cane chiazzato', ma non ha fatto altro che aumentare la mia autostima", scrive la ragazza, incoraggiata da quanti quotidianamente apprezzano il suo atteggiamento e lo trovano d'esempio

Ciera Swaringen, 19 anni, è affetta da nevo melanocitico congenito gigante, una malformazione cutanea che le ricopre il 70% della pelle di voglie e ‘macchie’ che colpisce una persona ogni 500 mila. “Ecco i miei nei. Finalmente sono abbastanza sicura di me stessa da mostrarli. L’estate è sempre il periodo peggiore per me perché devo scoprire la mia pelle più del normale. Sono nata diversa rispetto agli altri e le persone non perdono occasione per ricordarmelo spesso. Ma sono nata differente per una ragione. Ora è tempo di accettarlo”.

Lancia il suo messaggio nei social la giovane ragazza di Rockwell, North Carolina. “Ricordo quando ho iniziato la scuola – racconta – mia madre mi ha detto che le mie voglie erano baci di un angelo”. Al Daily Mail Ciera racconta come non sia stato facile convivere con la sua diversità: “Quando esco fuori dal mio paese non è facile. Di solito sono i ragazzi a commentare quando mi vedono. Mi dicono: ‘Sembri sporca, lavati‘. Ma io sono orgogliosa di essere diversa e credo che, alla fine, tutti abbiamo qualcosa di particolare che ci caratterizza, sia dentro sia fuori”

E ancora: “Tutti siamo nati in qualche modo ‘differenti’ e abbiamo il diritto di sentirci bene nella nostra pelle. Una volta su un autobus un ragazzo ha cominciato a scherzare con me chiamandomi ‘cane chiazzato‘, ma non ha fatto altro che aumentare la mia autostima. Con il tempo ho imparato a spazzare via i commenti negativi, sono convinta che a volte le persone dicano cose crudeli solo perché non hanno familiarità con la mia malattia”.

Scoprire la comunità “Nevus Outreach” è stato importante, infatti “Questo gruppo mi ha aiutato a capire che non sono sola”. A non far sentire sola la giovane Ciera gli utenti dei social network che giornalmente la incoraggiano.