Cronaca

Regione Sicilia: spenti tutti i server per un guasto ai condizionatori d’aria

Regione Sicilia 675Da oltre tre settimane chi prova a collegarsi al sito del Sitr (Sistema informativo territoriale) della Regione Sicilia riceve un messaggio di errore.

Il SITR, per i non addetti ai lavori, è il sistema che consente di associare alle basi geografiche di riferimento (come cartografie, fotografie aeree ed immagini satellitari) dati di varia natura (socio-economici, statistici, catastali, ambientali, ecc.), costituendo così un utilissimo mezzo a supporto delle decisioni in materia di governo del territorio.

Il SITR è, al tempo stesso, un prezioso strumento di comunicazione sullo stato del territorio e sulle scelte programmatiche che lo riguardano. Una miniera di utilissime informazioni sulla Sicilia è quindi da giorni inaccessibile a pubbliche amministrazioni, professionisti, studiosi, giornalisti e semplici cittadini.

L’interruzione è stata annunciata il 21 luglio scorso con questo scarno comunicato stampa istituzionale:

Si comunica che a seguito di improvvisi problemi tecnici, si è proceduto allo spegnimento di tutti i server con la conseguente interruzione dei servizi resi dal S.I T.R.

Si provvederà al ripristino dei servizi nel piu breve tempo possibile.

Ci scusiamo per il disagi”.

Quello che è stato reso noto solo ieri, a seguito di una mobilitazione lanciata dalla community di Open Data Sicilia è che gli “improvvisi problemi tecnici” altro non sono che un guasto ai condizionatori d’aria che servono a raffreddare i server su cui è ospitato il SITR.

Si, avete letto bene. Nel 2015, una pubblica amministrazione italiana (una di quelle con maggiori risorse per le tecnologie ICT, una Regione) è stata costretta a “spegnere i server” fino a data da destinarsi per un banale guasto ai condizionatori.

Si tratta di un episodio non solo inaccettabile dal punto di vista tecnico ed organizzativo (di vera e propria “vergogna” parlano i responsabili Dipartimento urbanistica dell’Assessorato regionale al Territorio e ambiente), ma anche contrario alla normativa vigente in materia di accesso online ai dati e ai servizi delle pubbliche amministrazioni. Innanzitutto all’art. 3 bis della legge regionale siciliana n. 10/1991 (così come modificato dalla recente legge regionale n. 5/2011) in base al quale la Regione deve assicurare “la disponibilità, la gestione, l’accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell’informazione amministrativa in modalità digitale e, a tal fine, si organizza ed agisce utilizzando, con le modalità più appropriate, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.

Quanto verificatosi ai server del SITR, inoltre, dimostra scarsa attenzione al tema della gestione della continuità operativa dei sistemi informativi, vero e proprio obbligo in base al Codice dell’Amministrazione Digitale (l’art. 50-bis del D. Lgs. n. 82/2005 impone a tutte le amministrazioni di predisporre dei piani di emergenza in grado di assicurare la continuità delle operazioni indispensabili per il servizio e il ritorno alla continuità operativa).

Disattenzione tanto più grave se si tiene conto del fatto che – così come evidenziato dalla community Open Data SIcilia – il sistema è stato realizzato con cospicue risorse pubbliche (circa 10 milioni di euro provenienti dal PO FESR 2007-2013).

Ironia della sorte, la “chiusura” del SITR cade proprio nei giorni in cui il Parlamento ha approvato la riforma della pubblica amministrazione che ha l’obiettivo di costruire una PA digital first (in cui, cioè, il canale digitale sia quello primario).

E invece, nell’epoca della cyberwar, accade che non sia possibile accedere a importantissime informazioni perché dei condizionatori sono rotti, con danni rilevanti alla qualità delle decisioni assunte dalle amministrazioni e una forte restrizione dei diritti di accesso di ricercatori, giornalisti e cittadini.

La sensazione è che le spese e gli investimenti in informatica siano ancora considerati di serie B.

Difficile non chiedersi, infatti, se il disservizio sarebbe durato tanto anche se – invece di quelli del SITR – i condizionatori rotti fossero stati quelli degli uffici del Presidente della Regione.

AGGIORNAMENTO del 13 agosto 2015 – Con un comunicato stampa, la Regione Sicilia informa che oggi sono stati ripristinati i servizi del Sistema Informativo Territoriale Regionale. Segno che ha avuto successo la mobilitazione dei cittadini e degli addetti ai lavori (meritoriamente organizzata dalla community di Open Data Sicilia).