Politica

Carceri, Mattarella chiama Pannella: “Fermi sciopero della fame e della sete”

La protesta non-violenta del leader radicale "a sostegno del diritto e della legalità", ma anche per i problemi legati ai penitenziari. "Il messaggio di Napolitano del 2013 è ancora attuale"

Continua lo sciopero della fame e della sete che Marco Pannella ha iniziato domenica “per il rispetto e il diritto della legalità, per la giustizia, i processi e i problemi legati al mondo carcerario”. Il leader radicale ha ricevuto una telefonata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto personalmente informarsi delle condizioni di salute del leader radicale.

Il capo dello Stato ha invitato il leader radicale (85 anni compiuti a maggio) a desistere dallo sciopero, che può mettere in pericolo le sue condizioni di salute. Durante la telefonata, il presidente della Repubblica ha espresso “attenzione e apprezzamento” per le battaglie civili a sostegno del diritto e della legalità portate avanti da Pannella. Il leader radicale, infatti, è in sciopero totale di fame e sete per “sostenere e aiutare le difficili funzioni dei massimi organi istituzionali”. “Sono mobilitato perché ho fiducia e attendo di poter essere davvero d’aiuto a Mattarella”, ha detto lo stesso Pannella, nel suo primo giorno di sciopero della fame, chiamando in causa proprio il presidente della Repubblica. Pannella chiede atti di clemenza per il sovraffollamento delle carceri italiane ricordando tra l’altro il messaggio alle Camere (l’unico del suo mandato) che l’allora presidente Giorgio Napolitano rivolse al Parlamento nell’ottobre 2013, aggiungendo che i Radicali vogliono aiutare Mattarella e il presidente del Consiglio Matteo Renzi perché annuncino quello che intendono fare per ottemperare agli obiettivi sempre più attuali di quel messaggio. Lo scorso anno, ad aprile, Pannella ricevette la telefonata di papa Francesco proprio mentre scioperava per invocare indulto e amnistia.