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Mafia capitale, Alfano: ‘Relazione rinviata a settembre? Pronto a portarla in Cdm’

Il ministro dell'Interno ha risposto così al Corriere della Sera e Il Messaggero, secondo cui il documento del Viminale non sarà presentato oggi in Consiglio dei ministri e slitterà al rientro dalle ferie. Ma "com'è noto la decisione del quando e come procedere è del Cdm, oggi dunque decideremo insieme", ha specificato il titolare dell'Interno

La materia è delicata e l’idea era quella di far slittare tutto a settembre, ma Angelino Alfano assicura di essere pronto. “Sono tecnicamente pronto a relazionare oggi in Consiglio dei ministri” su Mafia capitale, ha detto il ministro dell’Interno nel corso di una conferenza stampa alla Camera, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle indiscrezioni di stampa secondo le quali la relazione sarebbe presentata solo a settembre. Ma “com’è noto la decisione del quando e come procedere è del Cdm, oggi dunque decideremo insieme”, ha specificato il capo del Viminale.

Secondo Il Messaggero e il Corriere della Sera, data la delicatezza della materia (in linea teorica il Viminale potrebbe prevedere anche lo scioglimento dell’amministrazione capitolina per mafia) la presidenza del Consiglio dei ministri e il Viminale avrebbero deciso di prendere tempo e di non presentare il documento, stilato sulla base delle carte consegnate dal prefetto Franco Gabrielli, e atteso per oggi. Il quotidiano romano parla di una versione ufficiale trapelata da Palazzo Chigi, secondo cui si sarebbe trattato di una “scelta condivisa da Renzi e Alfano”. Ma secondo altre ipotesi, scrive ancora Il Messaggero, sarebbe stato il premier a prendere la decisione.

I tempi previsti dalla legge sarebbero rispettati anche in caso di slittamento a settembre: Gabrielli ha consegnato la sua relazione, sulla base del lavoro svolto dagli ispettori in Campidoglio, l’8 luglio. Il ministro ha 90 giorni per prendere una decisione. Con lo scioglimento che appare improbabile, l’ipotesi più accreditata era che il cdm decidesse per la rimozione dei dirigenti indicati nella relazione del prefetto come condizionati dal sodalizio capeggiato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi e allo scioglimento del Decimo Municipio, quello di Ostia.