Cronaca

Milano, morto bambino trovato nel water. Aperta inchiesta dalla procura

L'episodio è avvenuto la scorsa settimana. "Il bambino è in bagno", ha detto la madre agli uomini del 118 quando sono giunti in casa mentre l'intera famiglia era seduta a tavola e stava cenando. Si attende l'esito dell'autopsia

Un neonato trovato nel water dagli uomini del 118, soccorso e deceduto dopo alcuni giorni. È agghiacciante la scena che si sono trovati di fronte i soccorritori, chiamati per “un parto in casa” in un appartamento in zona Corvetto, a Milano, lo scorso 28 luglio: un neonato privo di sensi e in arresto cardiaco, a testa in giù nella tazza del water. A chiamare il 118 è stata la sorella della donna di origine rumena che aveva appena dato vita al bambino. Al telefono non ha detto nulla sulle condizioni del neonato ma si è limitata a dire: “La madre non sta bene”.

“Il bambino è in bagno”, ha detto la madre, una romena di 43 anni, quando gli uomini del servizio sanitario d’emergenza sono entrati in casa. L’intera famiglia era seduta a tavola e stava cenando. C’erano il compagno, i tre figli della coppia e la sorella che aveva in qualche modo dato l’allarme. La corsa contro il tempo dei medici è cominciata intorno alle 21. Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, “alle 21.20 gli uomini del 118 hanno avvisato il Fatebenefratelli e alle 21.35 in ospedale sono cominciate le ultime vane operazioni per tentare di salvare la vita al piccolo”. Ma ogni tentativo per salvarlo è stato inutile.

La procura di Milano ha aperto un’indagine sulla morte del piccolo, affidata al pubblico ministero di turno, Antonio D’Alessio: al momento il fascicolo è aperto secondo il “modello 45”, quello che non prevede indagati e ipotesi di reato. Le indagini puntano a stabilire come sia esattamente morto il neonato e per questo motivo sono stati raccolti tutti i materiali relativi agli interventi svolti dagli uomini del 118 e dai medici dell’ospedale Fatebenefratelli. Il pm venerdì scorso ha anche chiesto l’autopsia sul corpo del bambino, che al momento si trova presso il dipartimento di Medicina legale in via Durini e che verrà effettuata tra oggi e domani.

L’obiettivo delle analisi mediche è capire se il bambino, nato vivo al settimo mese di gravidanza sia stato partorito nel water e sia morto per annegamento. Chi ha visto per primo il corpo del neonato ha ricordato che era “grigio, cianotico, di un colore innaturale”. In un primo momento il bimbo, poiché non dava segni di vita, era stato ritenuto già tecnicamente morto. Ma anche su questo punto si attende che venga fatta luce dall’autopsia.