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Cremona, orchestra suona musica classica per le mucche: “Migliora la qualità del latte”

Lo dice uno studio dell’Università di Leicester: il latte delle mucche migliora grazie alla musica classica. “Di solito mi rifiuto di suonare per un pubblico che mangia durante l’ascolto – afferma con ironia Andreas Kern – ma per le mucche posso fare un’eccezione. Tanto più che non parlano durante il concerto”. Kern, pianista e conduttore televisivo tedesco, è il protagonista – assieme a Roberto Prosseda (anche lui pianista) e al violinista Fabrizio Von Arx – del progetto ideato da CremonaFiere per valorizzare le eccellenze del territorio (musica e allevamento). L’esibizione di fronte all’insolito pubblico è stata ripresa nel video ‘Happy cow concert‘. Una iniziativa che, naturalmente, l’ente fieristico cittadino utilizza anche per promuovere le sue attività, in particolare gli eventi autunnali. “Lo scopo del progetto – dice Prosseda a ilfattoquoridiano.it – è anche quello di far uscire la musica classica dai templi tradizionali e dalle sale da concerto, per farla conoscere ad un pubblico sempre maggiore”. Ecco che le mucche rappresentano, sostiene ancora il consulente musicale di CremonaFiere, “il resto dell’umanità che non conosce il genere musicale, proprio perchè il nostro, purtroppo, è un mondo autoreferenziale”. E i bovini come si comportano? “Fanno rumore come gli uomini che durante i concerti tossiscono e scartano le caramelle”. Cremona, città dall’importante tradizione musicale grazie a Stradivari ma non solo, utilizza la sua eccellenza con estremo pragmatismo. E si produce così il ‘latte Mendelssohn’, il ‘latte Skrjabin’ e il ‘latte Saint Saëns’, prodotto che varia in base alla musica ascoltata dai bovini. Un accenno alla ricerca: è stata condotta su mille mucche di razza frisona, che hanno ascoltato musica classica per 2 ore al giorno per 12 giorni. Risultato: incremento della produzione di latte del 3 per cento, qualità del latte migliore. “E la musica contribuisce al benessere psicofisico”, conclude Prosseda. Ma gli allevatori cremonesi vanno oltre: saputo del progetto, ci stanno provando con le galline. Forse per avere le uova più grosse   @bacchettasimone