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Jade Helm 15, è guerra non convenzionale negli Usa?

I wargame nel gergo militare sono definibili come delle simulazioni più o meno realistiche di situazioni belliche, preparate allo scopo di prevenire e contrastare una eventuale minaccia esterna o domestica. Se si prendesse questa definizione alla lettera, allora ci sarebbe da essere seriamente preoccupati perché questo tipo di esercitazioni si stanno facendo sempre più frequenti, specialmente da quando la strategia dei falchi dell’amministrazione Obama ha deciso di innalzare il livello dello scontro con la presunta minaccia russa.
Le sanzioni economiche nei confronti della Russia di Putin sono parte della guerra commerciale iniziata lo scorso anno e costituiscono solamente un capitolo di una strategia che vede la necessità di alzare la tensione sempre di più contro un’entità politica, economica e militare che rappresenta l’unico serio intralcio, assieme alla Cina, alla volontà di egemonia geopolitica di Washington che nell’ultimo rapporto pubblicato dal Pentagono sulla pianificazione della strategia militare Usa per il 2015 sottolinea la “necessità di contrastare gli stati revisionisti che violano le norme internazionali come le organizzazioni estremiste violente che stanno compromettendo la sicurezza trans regionale”. La definizione di “stato revisionista” viene poi chiarita nelle pagine successive, quando vengono elencati stati come Russia, Cina, Corea del Nord e Iran che sarebbero responsabili di attentare alla sovranità degli altri partner internazionali.

Operazione Jade Helm 15
Mentre si profila sempre più nettamente la necessità di isolare quegli attori geopolitici che per i loro notevoli progressi tecnologici e militari rischiano di mettere in discussione la supremazia degli Usa, sul territorio americano è iniziata dal 15 luglio un’esercitazione militare che durerà fino al prossimo 15 settembre, nome in codice Jade Helm 15, che da diversi mesi sta facendo discutere gli addetti ai lavori sulle sue finalità e modalità di esecuzione. L’USASOC, acronimo che sta per Commando per le Operazioni Speciali dell’Esercito degli Stati Uniti, ha difatti deciso di vagliare una massiccia esercitazione militare sul territorio degli Stati Uniti che vedrà interessati sette stati dell’area sud-occidentale come California, Nevada,Utah, Arizona, Colorado, New Mexico e Texas. Secondo il documento declassificato redatto dall’USASOC, questa esercitazione appartiene alla categoria dei Realistic Military Training, ovvero quegli “allenamenti militari realistici che si interessano di operazioni di guerra non convenzionali” e che prevedono nel caso in questione l’infiltrazione dei militari tra la popolazione civile di questi stati, per adattarsi alle condizioni “estranee” del loro territorio.

Tra i corpi scelti per partecipare all’operazione ci sono 1200 effettivi composti dai Navy Seals, Berretti Verdi, l’82esima divisione aviotrasportata e i marines del Commando Operazioni Speciali che sono stati paraducati sui territori in questione e si sono già mescolati alla popolazione locale. Il vice-sceriffo della Contea di Vittoria nel Texas, Roy Boyd, ha spiegato che è proprio questo l’obbiettivo dichiarato di Jade Helm, che prevede l’approntamento di “nuclei di militari per provare la loro abilità di movimento sul posto senza farsi troppo notare nelle comunità locali” e che testi la “capacità di fondersi sostanzialmente con l’ambiente locale , mischiarsi con esso e non far saltare la loro copertura.” L’aspetto più controverso di Jade Helm, oltre all’infiltrazione da parte di appartenenti ai corpi militari qualificati in operazioni speciali non riconoscibili dalla popolazione civile, è la divisione del territorio effettuata in stati permissivi, non schierati e ostili tutti contrassegnati con colori diversi dalla mappa pubblicata dall’USASOC. Lo Utah e il Texas vengono considerati ostili (colore rosso), la California permissiva (colore blu) con una sacca intestina di ribelli a sud, il New Mexico e l’Arizona permissivi con il primo potenzialmente ostile (colore marrone) e il secondo potenzialmente più amichevole (celeste).

Da mesi negli Stati Uniti c’è un acceso dibattito su questa esercitazione e qualcuno ha pensato che questa potrebbe essere l’anticamera della legge marziale negli Usa. Il portavoce del Commando, il Tenente Colonnello Mark LaStoria si è affrettato a smentire questa ipotesi e ha ribadito che Jade Helm “non è una preparativo per la legge marziale e tutto quello che vogliamo fare è assicurarci che i nostri ragazzi siano addestrati per il combattimento all’estero”. Nonostante le rassicurazioni del Commando che ha proibito alla stampa di assistere alle fasi dell’operazione, il Governatore del Texas, Greg Abbott, ha messo in allarme la Guardia di Stato con la raccomandazione di monitorare le fasi di Jade Helm 15 per salvaguardare la sicurezza dei residenti e impedire che siano violati i loro diritti costituzionali.

I reporter del Washington Post hanno chiesto in più di un’occasione di poter assistere all’esercitazione, ma LaStoria ha respinto queste richieste data “la natura della missione e la necessità di proteggere l’identità dei partecipanti dei corpi speciali”. Alcuni texani non credono che si tratti di una semplice simulazione, e non hanno esitato a nascondere le loro armi nel timore che possano essere requisite dalle forze speciali. Per questo si sono costituiti dei comitati di cittadini nelle contee locali degli stati in questione con lo scopo di sorvegliare l’operazione, prevenendo eventuali violazioni della Costituzione e hanno persino creato un sito web dedicato dal nome “Counter Jade Helm”.

Uno dei leader dei comitati, Eric Johnston ex vigile del fuoco e vice-sceriffo, non crede alla versione ufficiale del Commando e denuncia la mancanza di trasparenza da parte dell’USASOC: “non abbiamo certezze sulle finalità di Jade Helm e inoltre non hanno permesso alla stampa di seguire le fasi dell’esercitazione. E’ importante che gli americani abbiano la possibilità di farsi avanti e chiedere, ‘Cosa state facendo?’. Se ci viene detto che è una operazione segreta, noi rispondiamo che non può esserlo dal momento che avviene in pubblico.” Il Texas ha una forte tradizione libertaria, da sempre favorevole all’utilizzo delle armi ed è molto critico nei confronti dell’amministrazione Obama, e questo ha indotto a pensare alcuni analisti che il governo federale tenti di prevenire il rischio di rivolte nello stato della Stella Solitaria. La sola tradizione libertaria del Texas non è certo sufficiente a giustificare l’instaurazione della legge marziale in questo stato tramite l’infiltrazione militare, ma il Commando delle Operazioni Speciali con il suo comportamento non ha certo aiutato a far tacere queste voci di presa militare del Texas. Perplessità sorgono anche sull’incolumità dei civili che non sono messi nelle condizioni di identificare i partecipanti all’operazione, che useranno come scenario di guerra non convenzionale il territorio federale in una operazione che sembra non avere precedenti di questo tipo. Qualsiasi sia la minaccia che Jade Helm nelle sue intenzioni vuole contrastare, non chiarisce i controversi aspetti della sua esecuzione.

di Paolo Becchi e Cesare Sacchetti