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Arpa Puglia, Cgil: “Speso più di 1 milione senza appalti. Chiarisca o andiamo da Cantone”

Il sindacato ha scritto una lettera al dg e al governatore Michele Emiliano per chiedere spiegazioni sui finanziamenti per le convenzioni esterne con vari organi, dall'Ospedale Saverio De Bellis al Policlinico di Bari: "Soldi sarebbero potuti essere utilizzati per potenziare mezzi e personale interno". La replica: "Conservatorismo reazionario, risponderemo punto per punto"

Oltre un milione di euro di accordi e convenzioni tra Arpa Puglia e altri enti per supporto amministrativo e scientifico dal 2008 a oggi. La Funzione Pubblica della Cgil ora ne chiede conto al direttore generale Giorgio Assennato e scrive per conoscenza anche al governatore Michele Emiliano. Vuole vederci chiaro, il sindacato, perché, scrive nella lettera inviata negli scorsi giorni al dg, “al fine di ricorrere allo strumento convenzionale ‘diretto’ tra amministrazioni aggiudicatrici è necessaria la sussistenza di precise condizioni” tra cui la “reciproca collaborazione” e la fornitura di servizi “indistintamente a favore della collettività e gratuitamente”, oltre al fatto che “i movimenti finanziari tra i soggetti si configurino solo come ristoro delle spese sostenute”. Assennato, il direttore scientifico e il direttore amministrativo dell’Arpa Puglia, oltre al responsabile anticorruzione e trasparenza dell’ente sono chiamati a rispondere, quindi, riguardo alle prestazioni contestate: ricadono o meno nell’ambito della normativa in materia di accordi tra pubbliche amministrazioni o se si sarebbe dovuto passare da gare d’appalto? L’elenco degli accordi segnati in rosso dalla Cgil è lungo e particolareggiato.

Ci sono oltre 190mila euro dati all’Istituto a carattere scientifico “Ospedale Saverio De Bellis” di Castellana Grotte “per l’elaborazione delle competenze retributive da corrispondere al personale Arpa”. Una convenzione stipulata nel maggio 2008 e rinnovata l’anno seguente: 7000 euro al mese per 300 buste paga. E poi aggiornata a 8165 euro mensili per 350 elaborazioni mensili nell’ultimo anno e mezzo. Dal 2012 Arpa si è poi rivolta al Policlinico di Bari per le “prestazioni di servizi nella gestione giuridica, economica e previdenziale del personale” versando 130mila euro oltre oneri fiscali all’azienda ospedaliero-universitaria del capoluogo regionale. Annota il sindacato: “Nelle deliberazioni non è richiamato alcun riferimento normativo che consenta di ricorrere alla stipula di convenzioni per tale tipologia di servizio e corre l’obbligo di rammentare che l’affidamento diretto è consentito solo per servizi e fornitore inferiori a quarantamila euro”.

La sfilza di contestazioni della Cgil comprende anche la parte scientifica, con particolare attenzione alle molte convenzioni stipulate con il Cnr e l’università di Bari. Tra i punti contestati c’è il piano di monitoraggio dei corpi idrici superficiali della regione, per il quale l’Arpa era soggetto attuatore. Per eseguire un “programma di ricerca per la messa a punto di idonee metodiche”, nel dicembre 2014, l’Arpa ha stipulato una convenzione con Irsa-Cnr mettendo a disposizione “un ammontare massimo di 372.500 euro”. E, ricorda la Cgil, “presso il Dipartimento provinciale di Taranto è attivato un Polo di specializzazione microinquinanti organici dell’Arpa” dotato di idonea strumentazione. Così come in alcune deliberazioni riguardanti il finanziamento di assegni di ricerca presso l’università di Bari – sostiene la Cgil – “non è richiamata alcuna disposizione di legge che abbia consentito di ricorrere alla stipula di dette convenzioni”.

La Cgil chiede ad Assennato di rispondere entro quindici giorni prima di rivolgersi all’Autorità nazionale anticorruzione “per un apposito parere e di porre in essere ogni altra eventuale azione a tutela dell’interesse pubblico”. “L’Arpa Puglia ha a disposizione le competenze per svolgere quelle attività – spiega il segretario regionale Fp Cgil, Antonio Macchia – e comunque quei soldi spesi nei confronti di enti terzi, speriamo in maniera corretta, sarebbero potuti servire per potenziare mezzi e personale interno”. Secca la risposta di Assennato, contattato da ilfattoquotidiano.it: “Siamo l’Arpa più sottodimensionata d’Italia. Certe attività non possiamo svolgerle all’interno. Le convenzioni in essere, già ridotte rispetto al passato, sono vitali dal punto di vista amministrativo e scientifico. E su alcuni aspetti non abbiamo neanche le competenze. Il modo di fare sindacato della Cgil è conservatorismo reazionario. Risponderemo punto per punto”.