Media & Regime

Norma ammazza blog: “Stop a pubblicità su quelli politici”. Protesta M5S

La proposta in un emendamento a firma Mauro Ottobre (Svp), che la difende: "Guadagni immorali". A denunciarlo è stato il deputato grillino Toninelli: "Ci temono, ma non ci fermeranno". In difesa del leader anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino: "Norma da Corea del Nord"

“Pubblicità vietata nei blog riconducibili ai movimenti politici”. E’ questa la proposta contenuta in un emendamento del deputato Svp Mauro Ottobre al ddl che mira a sbloccare i finanziamenti ai partiti. Discussa in commissione Affari costituzionali a Montecitorio, ha subito scatenato le polemiche dentro e fuori il Parlamento. “Abracadabra! Eccovi la norma ammazza blog”, ha denunciato il deputato M5S Danilo Toninelli su Facebook. In difesa di Beppe Grillo è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino: “Una norma da Corea del Nord”, ha scritto in un intervento poi ripreso dallo stesso sito del comico che ha commentato a sua volta: “E se lo dice lui…”. “Chiariamolo subito”, ha continuato Iacopino, “sono contro la violenza. E precisiamo un’altra cosa: non ho votato per il M5S. Mi è capitato, anzi di polemizzare (io moscerino contro una portentosa macchina da guerra) con Grillo per certe sue sparate contro i colleghi. Non perché pensassi (o pensi) che siamo tutti anime candide, ma perché quel ragionare per mucchi, per categorie, mi fa orrore. Ma che ora si tenti di zittire il blog è cosa da Corea del Nord“.

Chi difende l’idea è l’autore dell’emendamento che promette, nel caso fosse bocciata, di riproporla con una legge ad hoc: “E’ una norma ‘ad Movimentum'”, ha detto Ottobre intervistato dall’agenzia Adnkronos, “nel senso che nel mirino c’è proprio il blog di Grillo“. E poi ha sostenuto: “Il leader 5 Stelle da quel sito ricava ben 12 milioni di euro, io a questa storia dico basta, la trovo immorale: Grillo fa tagliare lo stipendio ai suoi parlamentari e poi che fa? Fa i soldi col Movimento. E’ vergognoso e se l’emendamento non venisse approvato allora farò un ddl ad hoc: io non mi arrendo”. Una cifra astronomica per il mercato web italiano, di cui il deputato non cita la fonte e il periodo di riferimento. Ad aprile 2014, il leader M5S aveva duramente contestato la ricostruzione dei guadagni del blog da parte di Repubblica che parlava di circa 570mila euro l’anno: “Sono balle”.

E’ stato proprio il deputato Toninelli a postare su Facebook la foto della richiesta di modifica incriminata: “E’ vietata la visualizzazione, attraverso la rete internet – si legge nel testo dell’emendamento- di informazioni, immagini e video, effettuata a scopo di lucro, nei siti dei partiti e dei movimenti politici, nonché nei siti, blog o portali comunque denominati, riconducibili ad un partito o movimento politico, o ad un singolo esponente politico, anche se di proprietà di persone fisiche. A tal proposito la Commissione effettua il controllo e invita gli interessati a sanare, entro e non oltre trenta giorni dalla contestazione, le eventuali irregolarità riscontrate”. Il deputato M5S ha poi commentato: “Ci temono ma non ci fermeranno. Significa che stiamo andando alla grande e che Renzi and company temono ogni giorno di più una nostra vittoria alle prossime elezioni. Inutile dire che non gli conviene approvarla. Non farebbero che accelerare la nostra vittoria”.