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Casaleggio scrive a Regione Piemonte su migranti vicino casa: ‘Albergo fatiscente’. Ma l’assessore: ‘Non sono previsti’

Il cofondatore del Movimento 5 Stelle ha chiesto ai suoi avvocati di scrivere al governatore Sergio Chiamparino, alla prefettura di Torino e all'Asl per chiedere controlli alla struttura vicino a una delle sue case di residenza tra Ivrea e la Valle d'Aosta che avrebbe dovuto ospitare alcuni stranieri. Ma l'assessore all'Immigrazione ha smentito: "I soggetti istituzionali da noi interpellati non erano a conoscenza della possibilità che deve aver turbato il suo assistito"

“Premesso che il nostro cliente non ha nulla da obiettare, mi ha incaricato di evidenziarvi come la struttura dove dovrebbero essere accolti i migranti sia in realtà un immobile dismesso e fatiscente, privo dei benché minimi requisiti igienico sanitari”. Gli avvocati di Gianroberto Casaleggio hanno scritto a Regione Piemonte, Asl e Prefettura di Torino per segnalare le condizioni della struttura alberghiera di Settimo Vittone (tra Ivrea e la Valle d’Aosta) dove il cofondatore M5S ha una casa per le vacanze e dove aveva avuto notizia sarebbero stati ospitati alcuni stranieri. A rispondergli, come riportato nei documenti pubblicati da Lo Spiffero, l’assessore all’Immigrazione Monica Cerutti che ha smentito la notizia: “Allo stato attuale”, si legge nella lettera, “non risulta alcun accordo fra gli enti pubblici territoriali e la proprietà della struttura alberghiera. I soggetti istituzionali da noi interpellati non erano a conoscenza della possibilità che deve aver turbato il suo assistito”.

Gli avvocati dell’imprenditore spiegavano alle istituzioni che Casaleggio chiedeva un controllo della struttura scelta per l’accoglienza: “In considerazione del senso di umanità“, scrivevano in data 15 giugno, “che debba comunque caratterizzare la gestione dell’attuale emergenza, invitiamo ciascuno dei destinatari a disporre i necessari controlli igienico sanitari oltre che amministrativi al fine di accertare e verificare che il suddetto immobile sia dotato dei requisiti minimi per l’accoglienza umanitaria di cui trattasi. E ciò a maggior ragione se si considera che sarà un costo economico per la comunità”. E su questo, l’assessore della giunta Pd di Sergio Chiamparino ha ribattuto: “Ci teniamo a tranquillizzare il suo assistito, rispetto al lavoro costante di monitoraggio e supporto agli abitanti, agli operatori sociali e agli amministratori pubblici, impegnati nella complessa gestione dell’accoglienza”.