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Sul Fatto del 7 luglio – Grecia, “sberla” a Bruxelles. E ora tutti contro la Merkel

GRECIA, ORA TUTTI CONTRO LA MERKEL
Il risveglio di Atene dopo la vittoria schiacciante dei No è accolto da un colpo di scena che ha del clamoroso. Il trionfo ha portato con sé una vittima sacrificale, il contestatissimo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, il quale attraverso una lettera ha spiegato di farsi da parte per facilitare la trattativa di Alexis Tsipras. In giornata l’annuncio del suo sostituto: Euclid Tsakalotos, già portavoce economico dell’attuale governo ellenico. Intanto il premier greco in una telefonata con la glaciale Angela Merkel, che si dice indisponibile a trattare, fa sapere che al vertice dell’Eurogruppo porterà con se nuove proposte per superare la crisi del debito. Di Luca de Carolis, Carlo Di Foggia, Stefano Feltri, Wanda Marra e dall’inviato ad Atene Stefano Citati

SCEMO CHI LEGGE. L’editoriale di Marco Travaglio
“Il guaio dei greci è che non leggono i giornali italiani, se no l’avrebbero capito subito che dovevano votare Sì. La Stampa, per esempio, li aveva avvertiti: “Grecia, la mafia russa allarga il suo potere grazie alla crisi”. Per non parlare dell’imminente invasione delle cavallette,seguita da tutte le altre piaghe d’Egitto. Anche il Corriere dispensava ogni giorno l’oroscopo del Tiresia di via Solferino”.

IL NO DI ATENE ALL’EUROPA E QUEI CATTIVI PENSIERI. L’editoriale di Antonio Padellaro

“UNA SBERLA A BRUXELLES, A RENZI E AI SOCIALISTI EUROPEI”. L’intervista a Barbara Spinelli
Salvatore Cannavò ha intervistato l’eurodeputata eletta con la lista Tsipras Barbara Spinelli mentre era in viaggio tra Parigi e Strasburgo.

LASCIO PER AIUTARE LA LINEA DI TSIPRAS. IL MINISTRO VAROUFAKIS SPIEGA PERCHE’ LASCIA IL SUO INCARICO
Il referendum del 5 luglio rimarrà nella storia come un momento unico, quando una piccola nazione europea si è sollevata contro i lacci del debito. Come tutte le lotte per i diritti democratici, anche questo storico rifiuto dell’ultimatum posto dall’Eurogruppo il 25 giugno scorso ha un prezzo elevato.

CARTOLINE (TAROCCHE) DA ATENE. CE L’HANNO RACCONTATA COSI
Previsioni catastrofiche e terrorismo psicologico: così la stampa e i social network hanno raccontato i giorni precedenti al referendum greco. Ecco un catalogo (da conservare per chi, nel frattempo, ha già cambiato idea) redatto da Fabrizio d’Esposito e Paolo Zanca

EXPO: I NUMERI NON TORNANO
Expo non smette di far discutere. Ora i numeri sono diventati un problema politico. A portare a galla le dissonanze numeriche ci ha pensato il presidente del Consiglio Comunale di Milano, Basilio Rizzo, che ha mostrato di non credere alle cifre sui visitatori diffuse dal commissario Luigi Sala. Ce ne parla Gianni Barbacetto

DE LUCA PIGLIATUTTO
Vincenzo Iurillo  spiega  la strategia del neo governatore della Campania, De Luca che con la nomina degli assessori regionali va in all-in. Il suo braccio destro diventa vice: ma è incompatibile e dovrebbe dimettersi da deputato.

EMILIANO E LA GIUNTA X-FACTOR
Basta coi Quaderni, è l’ora di X-Factor. L’egemonia post-comunista è telegenia e quello che s’è consumato ieri, a Bari – selezionare cinque assessori della nuova giunta di governo regionale di Michele Emiliano tra dieci “nominati” – è l’apoteosi della più irresistibile tra le votazioni: il talent show. Più che Antonio Gramsci, Alessandro Cattelan. Il commento di Pietrangelo Buttafuoco

MAFIA, SI DECIDE SULLO SCIOGLIMENTO DI ROMA
Oggi Ignazio Marino e Roma conosceranno il loro destino. Alle 15 inizia la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Franco Gabrielli. Il prefetto nella sala riunioni di Palazzo Valentini dovrà dire ai vertici della sicurezza se l’infiltrazione dell’amministrazione comunale da parte di Mafia Capitale sia tale da consigliare lo scioglimento.  L’anticipazione di Marco Lillo

L’INCHIESTA: BENI SEQUESTRATI, IL DECRETO CHE NON AIUTA L’ANTIMAFIA
Già amministrare beni confiscati o sequestrati non è facile, ma adesso che il governo vuole pagare ancora meno gli amministratori giudiziari nessuno vuole più lavorare con noi”. L’inchiesta di Valeria Pacelli

RIFORMA DEL SENATO, LE RAGIONI DEL “NO”
Maurizio Viroli offre a “Senatori e alle Senatrici che si accingono a dibattere la riforma della Costituzione alcune ragioni per votare no”.

IMPRENDITORI POLITICI? IL PAESE NON VE LO CHIEDE
Il passato (B.) insegna. Della Valle, Passera, Marchini: grazie della vostra disponibilità, ma abbiamo già imparato a diffidare dei capitani d’industria. Il commento di Luisella Costamagna

TOLSTOJ MADE IN USA
La Columbia University si occuperà del “Russian Library”: programma decennale di cooperazione per tradurre in inglese cento e più opere letterarie russe. Ma già scoppiano le prime polemiche: classici a parte, chi rientrerà nell’elenco? Più ci allontaniamo dall’800 e dall’Urss e più il giudizio diventa controverso. Il racconto di Antonio Armano.

TRE MINUTI RISO COMPRESO. È FINITA UNA DITTATURA
È finita davvero. Con l’abbattimento giù dalle facciate del testone pelato di Claudio Bisio, in corso ovunque mentre scriviamo, per mano di esponenti delle BCLC (Brigate Combattenti per la Libera Comicità), termina la feroce dittatura che per diciotto lunghi anni ha imposto nel nostro paese la plumbea comicità monocratica a base di tormentoni e una-battuta-ogni-sei-parole. S tefano Disegni ci racconta la fine della dittatura di “Zelig”, il quale, complice il calo negli ascolti, da settembre non andrà più in onda.

LINUS, MAIGRET E I MITI DI SEMPRE: L’EFFETTO MADELEINE DEI GIORNALI
Nanni Delbecchi analizza la strategie della carta stampata per vendere di più durante l’estate: rifugiarsi negli allegati. Peccato che il pubblico di riferimento, gli over 50, sia ormai saturo di nostalgia.