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Il Fatto di domenica 28 giugno: i governi dell’Euro spingono la Grecia all’addio

I GOVERNI DELL’EURO SPINGONO LA GRECIA ALL’ADDIO
Le trattative sono finite. L’Eurogruppo boccia la richiesta di Tsipras di fare un referendum sui nuovi sacrifici e rifiuta di continuare a dare aiuti. Il Paese a questo punto è sull’orlo del baratro, e in città si scatena la caccia ai contanti: cittadini in fila ai bancomat come davanti a delle slot machine. Di Stefano Feltri e Cosimo Caridi

IL PREZZO DELLE BUGIE SUL RIGORE. Il commento di Alberto Bagnai
Lasciato a chi è più competente il compito di seguire la cronaca convulsa di questi momenti, provo a delineare qualche scenario. Non se ne abbiano i tromboni sfiatati del “primato della politica”: il dato dal quale partire è quello economico. L’austerità non è un futile capriccio, né un segno di virtù, della signora Merkel. L’austerità è la conseguenza inevitabile dell’adozione dell’euro: se non puoi svalutare la moneta, per promuovere le esportazioni dalle quali ottenere la valuta forte necessaria occorre per saldare i debitori esteri, devi svalutare il lavoro.

A QUALCOSA SERVIAMO. L’editoriale di Marco Travaglio

LO SPECTRE DELLA RAI: SORVEGLIATI I DIPENDENTI
Spending review a Viale Mazzini: per “limare” sul personale il dg Gubitosi ha disposto appostamenti – anche con 007 privati – , verifiche e riscontri sulle giornate di lavoro del personale. Già in 20 messi alla porta. Di Carlo Tecce

FOCUS – VITA SOTTO IL CALIFFATO, TRA FRUSTATE ED EFFICIENZA. Di Carlo Antonio Biscotto
Dell’Isis si sa tutto e niente. I servizi occidentali dicono che sono dotati dei più moderni e sofisticati armamenti, che dispongono di risorse finanziarie pressochè illimitate, che hanno inesauribili scorte segrete di acqua, cibo e prodotti agricoli e, soprattutto, combattenti capaci e preparati non solo militarmente. Eppure non è chiara la genesi del Califfato nè sappiamo con certezza da dove arrivano le risorse finanziarie e di quali istituti bancari di quali Paesi si serve l’Isis.

IL PERSONAGGIO – DUE NOMI, LE BOTTE CON I FASCISTI E L’ONU: LE MILLE VITE DI ODEVAINE
L’esordio al liceo Mameli, l’India, la droga e i cambi di cognome del manager in cella da sei mesi. Il ritratto del protagonista dell’inchiesta su Mafia Capitale

LA FESTA DI NAPOLITANO ROVINATA DALLA CONSULTA
Re Giorgio fa 90 anni mentre la Corte smonta le leggi che lui aveva fatto passare. Di Tommaso Rodano

LA TRAGEDIA PEGGIORE E’ L’EUROPA. Il commento di Furio Colombo
Da dove viene il segnale d’allarme. da Ventimiglia o dalla Tunisia? Io credo da Ventimiglia e ne ho paura. Sento le ragionevoli obiezioni. Ventimiglia è una indecente ma anche stupida storia di pace. L’attacco in Tunisia è un episodio della guerra feroce del Califfato contro l’Occidente, cioè contro tutti noi. Propongo di rovesciare la portata e il pericolo dei due casi.

CATECUMENALI, LA CHIESA POCO CATTOLICA CHE SFIDA FRANCESCO
Con il Family Day i discepoli dell’ex pittore Kiko hanno lanciato la loro sfida alle riforme del Papa. Che non li ama. Di Marco Marzano
Il Family Day di sabato scorso ha parlato per ultimo come sempre fanno i capi nei comizi. E ha parlato tantissimo, quasi un’ora, molto più a lungo di tutti gli altri oratori. È Kiko Arguello, il leader assoluto dei neocatecumenali, il gruppo che egli stesso ha fondato quasi mezzo secolo orsono: un’organizzazione ipergerarchica, con una catena di comando quasi militare che risponde a lui, l’ex pittore spagnolo non propriamente di successo, rivelatosi uno straordinario evangelizzatore; prima nei quartieri popolari di Madrid e poi in Italia, sua patria di elezione.

ABISSO CATANIA: SCOMMESSE OVUNQUE, CANTIERI ZERO
Pietrangelo Buttafuoco ci guida nella città siciliana che un tempo fu la Milano del Sud. Tra spaccio, corse clandestine, violenza
Nessun trucco, nessuna combine. Uno vince e l’altro perde. Dura pochi secondi. Il tempo di un colpo d’occhio. Hanno le froge avvampate, i muscoli sono bozzi di ormoni e i tendini tirano come corde zuppe d’alcaloide. Il crine – raso – è spalmato di anfetamine. Ogni fettina staccata dal loro costato ha l’effetto, a mangiarla, di una botta di cocaina. Più che la febbre, è il flash da cavallo. La cosa più illegale è fatta a regola d’arte. Dura pochi secondi la loro gara. Sono due. Quello che arriva secondo – si parla di corse clandestine –viene sparato con un chiodo in fronte. Macellato, fatto a fette, va in pasto ai ragazzi della movida etnea. La strada è tutta una brace.

TUTTE LE BUFALE DEL WEB
Dalla piramide su Marte ai morti viventi, Virginia della Sala racconta tutte le bufale che si diffondono su internet. Perché nascono, e chi ci casca

BARBARA BOUCHET: “HO FATTO ADDORMENTARE FELICI GLI ITALIANI”
L’intervista di Malcom Pagani e Fabrizio Corallo all’attrice cecoslovacca, icona della commedia sexy degli Anni Settanta