Diritti

Family Day 2015, cattolici in piazza contro le unioni gay: “Siamo un milione”. Viminale: “400mila presenze”. Scalfarotto: “Evento inaccettabile”

Manifestazione a Roma contro il ddl Cirinnà, a favore del matrimonio omosessuale. Gaycenter lancia l'hashtag #familygay e Sel #chiconoscenonhapaura. Grillini (Gaynet): "Festival dell'omofobia". Il sottosegretario alle Riforme: "Manifestazione contro i diritti". Quagliariello (Ncd): "Governo stia fuori da queste dispute". Alfano e Salvini appoggiano a distanza l'evento via twitter. Sul palco anche l'Imam di Centocelle

Tutela della famiglia “tradizionale” e solo di quella, accompagnata dallo slogan “Difendiamo i nostri figli. Stop gender nelle scuole” e da un ritratto della Madonna con il Bambino, posizionato sul palco. Dal quale interviene pure l’imam di Centocelle, perché “anche la comunità islamica è contro questo progetto pericoloso che vuole inquinare i cervelli dei nostri figli”. E’ il giorno del Family Day, manifestazione iniziata in piazza San Pietro a Roma sotto la pioggia battente e nata in seno al mondo cattolico contro il ddl Cirinnà (qui il contenuto del testo) a favore dei matrimoni gay. Al centro anche la protesta contro la teoria del gender – definita da Papa Francesco “espressione di frustrazione che mira a cancellare la differenza sessuale – secondo cui a definire l’orientamento sessuale dell’individuo non sia il corredo genetico, ma un insieme di elementi culturali. Secondo gli organizzatori i manifestanti sono “più di un milione”, ma i dati del Viminale ridimensionano le stime e parlano di 400mila presenze.

Un evento “inaccettabile” per il sottosegretario alle Riforme del governo Ivan Scalfarotto, che risponde a distanza dal Milano pride, corteo per i diritti Lgbt al padiglione Usa a Expo. Critiche anche dalle associazioni di attivisti omosessuali che protestano con il tag #familygay e da Sel, che lancia la campagna web #chiconoscenonhapaura e sottolinea che “la famiglia è ovunque ci sia amore”.

Il Family Day di quest’anno, però, è lontano dall’ampio sostegno ricevuto nel 2007 dal mondo della politica – quando scese in piazza anche Silvio Berlusconi – e dalla Chiesa. Ad appoggiare l’iniziativa sono esponenti in ordine sparso di Area Popolare-Ncd, Fratelli d’Italia, alcuni esponenti di Forza Italia e del disciolto Movimento che faceva capo a Mario Monti. Tra loro Alessandro Pagano (Ap), Maurizio Gasparri, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi, Roberto Formigoni, Paola Binetti ed Eugenia Roccella.

Cauta la Cei: il segretario generale, monsignor Nunzio Galantino, più volte ha fatto sapere di condividerne i contenuti ma non le modalità. Assenti anche Comunione e Liberazione e il Forum delle Famiglie che però ha garantito la presenza in piazza dei propri dirigenti, se pur a titolo personale. Dal Vaticano, invece, è arrivato il messaggio di “benedizione” del presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia. Nella nota ufficiale inviata ai promotori dell’evento – tra cui Mario Adinolfi, la giornalista Costanza Miriano e l’ex esponente Pdl e oggi magistrato Alfredo Mantovano  – si sottolinea che “i nostri figli hanno il diritto di essere sostenuti da una famiglia fondata seriamente sul matrimonio”, e per questo il vescovo ha augurato alla manifestazione “un pieno successo, con la certezza che porterà un contributo prezioso alla vita della Chiesa e di tutte le persone che hanno a cuore il bene dell’intera umanità“.

In piazza anche Gaetano Quagliariello, coordinatore di Ncd, che partecipa “a titolo personale” e insiste: il governo deve “stare fuori da queste contese”. A chi gli fa notare che Alfano ha scelto di non partecipare all’evento, risponde: “E’ stato più rispettoso di altri membri del governo che sono intervenuti a gamba tesa”. In realtà il ministro dell’Interno interviene al termine della manifestazione su Twitter e ribadisce la contrarietà alle unioni omosessuali e commenta: “Spettacolo Piazza #SanGiovanni stracolma di donne, uomini e bambini! In Parlamento faremo sentire la loro voce. #difendiamoinostrifigli”.

Giovanardi precisa poi che “il 70% degli italiani è contrario al ddl Cirinnà” – che da martedì sarà in discussione al Senato – e si riferisce “sia alle adozioni che all’utero in affitto. Questa piazza – prosegue – dimostra che quel che tentano di fare una parte del Pd e i Cinque Stelle è una sopraffazione. Se avessero vinto le elezioni, avrebbero il diritto di agire in questo senso, ma così non è”. Assente il segretario della Lega Nord Matteo Salvini che però su Facebook appoggia l’evento: “Un abbraccio – scrive sul social network – alle mamme e ai papà che stanno pacificamente manifestando a Roma, per difendere il futuro dei loro bambini”. 

Video di Irene Buscemi

Scalfarotto: “Manifestazione inaccettabile” – Dal Milano Pride, il sottosegretario alle riforme Renzi Ivan Scalfarotto definisce “inaccettabile una manifestazione come quella contro le unioni civili che si tiene oggi a Roma“, che è “contro i diritti dei propri concittadini dà l’idea di quanto la battaglia per i diritti lgbt nel nostro Paese sia molto complessa”. Per Scalfarotto “l’Italia deve fare ancora molta strada, ma non è immobile, il parlamento non è immobile. Dobbiamo però comprendere che non si può pensare di modernizzare un Paese – ha aggiunto – se non si permette alle persone di costruire i propri progetti di vita”. Parole che per Roberto Formigoni dimostrano come Scalfarotto abbia “perso la testa di fronte all’imponenza di Piazza San Giovanni, piena di gente nonostante la pioggia”.

Contro l’evento, che Franco Grillini di Gaynet definisce “festival dell’omofobia”, interviene anche Sinistra ecologia e libertà che con la campagna #chiconoscenonhapaura punta a smascherare “le falsità di chi ha organizzato oggi il family day a Roma“. “Teoria del gender, educazione sessuale a scuola – scrive Sel – famiglie omogenitoriali: spaventa ciò che non si conosce. Ma la famiglia è ovunque ci sia amore”. E anche per Aurelio Mancuso, presidente Equality Italia, sono state “le bugie” ad attirare in piazza migliaia di famiglie a Piazza San Giovanni. “La kermesse di oggi – scrive in una nota – è stata convocata su una piattaforma che alimenta paura e odio, agitando pericoli inesistenti e propagandando palesi bugie, tra cui l’invenzione della teoria gender”. Protesta via twitter anche il Gay Center con l’hashtag #FamilyGay. “La manifestazione di oggi – dice il portavoce Fabrizio Marrazzo – è un salto nella preistoria dei diritti civili“.

Tra i relatori c’è anche l’Imam di Centocelle – E pur essendo una manifestazione nata dal mondo cattolico, al Family Day ci sono anche i musulmani, di cui interpreta la posizione l’imam di Centocelle Ben Mohamed: “Siamo qui tutti insieme, musulmani e cristiani, per difendere la famiglia”, ha detto dal palco. “Anche la comunità islamica – ha poi proseguito – è contro questo progetto pericoloso per l’esistenza dell’umanità che vuole inquinare i cervelli dei nostri figli”.

Durante la manifestazione sono state fatte ascoltare alcune parole pronunciate dal Pontefice il 14 giugno scorso. Il Papa parlava, tra l’altro, di “colonizzazione ideologica, che avvelena le famiglie” e invitava i genitori a ricatechizzare le proprie famiglie. “Abbiamo bisogno di una vera rinascita morale e spirituale”, diceva Papa Francesco. Hanno preso la parola, tra gli altri, anche Vincenzo e Sara Aquino, genitori di 11 figli: hanno raccontato le difficoltà e le gioie incontrate nell’educare la loro numerosa prole e il ruolo della scuola.