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Roma, Renzi: ‘Marino governi se in grado, se no a casa. Chi onesto sia anche capace’

Il presidente del Consiglio dopo giorni di silenzio sull'inchiesta che ha travolto l'amministrazione del Campidoglio affronta la questione morale del partito nello studio di "Porta a Porta": "Vicenda che fa schifo". Ma assicura che il consiglio dei ministri non scioglierà il comune per mafia. Nella relazione dei commissari prefettizzi emergono le "incertezze" del primo cittadino nella gestione del Comune

“A Roma chi è in grado di governare governi, se no vada a casa. Chi è onesto deve anche essere capace”. Dopo giorni di silenzio sulla questione morale nel Partito democratico e sull’inchiesta Mafia Capitale che ha travolto l’amministrazione del Campidoglio, Matteo Renzi affronta l’argomento nello studio di Porta a Porta intervistato Bruno Vespa.Video di Mauro Episcopo

E confermando le indiscrezioni delle ultime ore, scarica il primo cittadino Ignazio Marino: “Mi chiedono se l’amministrazione Marino va avanti, ma a me importa che una città funzioni. Basta con la questione giudiziaria: tocca ai giudici. Non ci sarà il commissariamento da parte del Consiglio dei ministri per mafia. Deciderà il Pd romano con la coalizione, tra l’altro il presidente Orfini sta facendo un lavoro bellissimo. Marino è una persona per bene. Questa vicenda non riguarda solo questa amministrazione, ma fa oggettivamente schifo”. Il presidente del Consiglio ha poi commentato la richiesta di patteggiamento dei legali del ras delle cooperative Salvatore Buzzi coinvolto in Mafia capitale: “Non so che cosa ha fatto, non spetta a me dirlo ma se lei ha rubato e ha rubato dieci non è che restituisce 1 e chi si è visto si è visto. Abbiamo alzato le pene sulla prescrizione e il senso è: chi ruba va in galera”.

Marino, secondo quanto riportato da Repubblica, è stato convocato in audizione dai tre commissari prefettizi prima della seconda retata di Mafia Capitale. E in quell’occasione, era il 21 maggio scorso, ha dato spiegazioni su alcuni atti della giunta. I commissari hanno chiesto conto al primo cittadino delle “incertezze e timidezze” dimostrate nella gestione del Comune, nonostante gli sia riconosciuto nella relazione finale l’intento di fare chiarezza sulla situazione. Tra i punti contestati c’è il ruolo dell’ex direttore del Dipartimento Ambiente Gaetano Altamura e del dg di Ama Giovanni Fiscon che hanno potuto di fatto muoversi liberamente sotto le indicazioni di Carminati. Per entrambi il sindaco ha detto che avrebbe voluto mandarli via, ma, sempre secondo Repubblica, ha spiegato: “Quel giorno ho ricevuto molte telefonate”. Controversa anche la decisione di cacciare l’assessore al Sociale Rita Cutini, ritenuta un ostacolo dal ras delle cooperative Buzzi. La giustificazione di Marino? “Ogni volta che c’era da gestire un’emergenza non c’era mai”. La relazione è ora sul tavolo del prefetto Gabrielli che ha 45 giorni per ricavarne un parere scritto da consegnare al ministro dell’Interno. Che dovrà poi valutare se proporre o meno lo scioglimento del Comune per mafia al Consiglio dei ministri. Ipotesi che Renzi ha già escluso.