Politica

Coalizione Sociale, Landini: “Non siamo la sinistra di nessuno, ripristinare diritti”

Assemblea di presentazione del nuovo movimento politico, il leader della Fiom ribadisce: "Fuori dai partiti, ma pronti a confrontarci per battaglie contro leggi sbagliate". Escluse le "mire personali". Attacchi a Renzi, standing ovation per Rodotà. Pedica (Pd): "Solo una coalizione banale, doglianze senza proporre soluzioni"

Coalizione sociale non sarà un partito, ha ribadito il segretario della Fiom Maurizio Landini durante la presentazione a Roma, al centro congressi Frentani, del nuovo movimento politico. L’obiettivo non “sono certo mire personali”, sottolinea Landini, ma ripristinare la “cultura dei diritti” nel Paese. “Noi restiamo fuori dai partiti – spiega – ma nelle battaglie e nelle lotte siamo pronti a confrontarci con chiunque per cambiare le leggi sbagliate”.

Landini ci tiene a smarcare il nuovo soggetto dall’asse politico: Coalizione sociale non è alla sinistra del Pd, “qui non si parla di sinistra e di destra. Questa cosa succede a sinistra del Pd, è una menata di Renzi per descrivere il mondo come vorrebbe lui. Noi non siamo a sinistra del Pd e non siamo a sinistra di nessuno. Siamo persone che vogliono cambiare il paese, riaffermare dei diritti e che pensano che le cose che sta facendo il governo Renzi sono contro i lavoratori, contro i precari e a favore solo di una parte del Paese”.

Il leader della Fiom ha risposto al premier Matteo Renzi che ieri aveva parlato del reddito minimo come “anticostituzionale” e la cosa “meno a sinistra che c’è”. “Noi non siamo per l’assistenzialismo. Il reddito minimo – spiega Landini – non deve essere pagato con il contributo di altre persone ma a carico delle imprese o della fiscalità generale cioè quelli che prendono di più devono garantire anche per chi non ce la fa”. Poi un’altra stoccata, sempre rivolta al segretario del Pd. “Il premier e anche segretario fa bene a preoccuparsi di cosa c’è fuori dal Pd – dice Landini – ma mi permetto di suggerigli di preoccuparsi anche di quelli che stanno dentro il Pd”.

Durante l’assemblea è intervenuto anche Stefano Rodotà, che contro il premier ha usato toni molto duri sul fronte del “garantismo” verso i politci inquisiti e ha ottenuto una standing ovation e alcuni minuti di applausi. Ma il costituzionalista non si è limtato agli attacchi su Mafia capitale e dintorni: “Se Renzi, sulla questione della scuola, ha ammesso i suoi errori è perché perfino lui che ha imbracciato il credo della Thatcher – spiega Rodotà – e cioè che la società non esiste, si è reso conto che se la società si muove perfino lui deve farne i conti. Sulla scuola Renzi ha detto “abbiamo sbagliato”, lo dice perché c’è stato un risveglio della società”.

“Più che una ‘Coalizione sociale’ – reagisce Stefano Pedica del Pd – quella di Landini sembra una coalizione banale, buona solo a fare il ‘cahier des doleances’ senza mai proporre una soluzione ai problemi del Paese. Landini – sottolinea Pedica – lancia la ‘Coalizione del no a tutto’. Vuole un soggetto che dica sempre e solo no senza dare soluzioni o trovare la via della mediazione”.