Emilia Romagna

Modena, disabili: parte progetto pilota di appartamento condiviso nei weekend

Fondazione Vita Indipendente promuove un progetto per l'inclusione sociale delle persone con disabilità. La nuova iniziativa, promossa da alcune associazioni onlus presenti sul territorio modenese e dall'amministrazione comunale, è completamente a costo zero grazie all'intervento di volontari e personale qualificato

Promuovere l’indipendenza delle persone disabili. E’ questo l’obiettivo del progetto pilota “Fine settimana con gli amici” partito a Modena, dove in un appartamento di via Euclide 80, piccoli gruppi di quattro-cinque persone con disabilità tra i diciotto e i cinquant’anni possono trascorrere un breve soggiorno al di fuori del loro contesto familiare, per sperimentare nel weekend un’inedita esperienza di residenza in un contesto di vita “tra pari”

Il progetto è promosso da Fondazione Vita Indipendente di cui fa parte anche il Comune di Modena, insieme ad altre associazioni di volontariato del territorio, da sempre sensibili al tema dell’inclusione sociale e che, a vari livelli, si occupano quotidianamente di persone con disabilità. Aisla, Anffas, Aut Aut, Uildm, Insieme a noi Asp Charitas sono anche i soci fondatori della fondazione promotrice del progetto.

L’appartamento in cui ci si trova con gli amici, grazie al supporto di volontari e familiari e di due guide qualificate che preparano le persone con disabilità all’esperienza, è stato inaugurato alcune settimane fa e sarà disponibile per il proseguimento del progetto nei prossimi weekend. L’iniziativa è stata illustrata dal presidente di Vita indipendente Benito Toschi, dal vice presidente Giorgio Prampolini e dall’architetto Gaetano Venturelli alla Commissione consiliare servizi presieduta da Tommaso Fasano.

“L’obiettivo del progetto – hanno spiegato i referenti di Vita indipendente – che nasce non come un servizio, ma come un’esperienza in grado di offrire la possibilità di sperimentare abilità spendibili nella quotidianità e di offrire spazi di socializzazione e condivisione, è potenziare le capacità delle persone disabili a vivere fuori dall’ambiente familiare anche nell’ottica del “dopo di noi”, quando cioè non ci sarà più la famiglia a potersene occupare”. L’opportunità viene offerta a persone che nella loro quotidianità vivono con le rispettive famiglie e che hanno un sufficiente livello di autonomia e caratteristiche tra loro compatibili.

Diverse le finalità da realizzare al fianco delle persone disabili: “Acquisire le competenze necessarie alla gestione della vita domestica con il massimo grado di autonomia possibile (l’ambiente è accessibile e attrezzato con tecnologia domotica), potenziare capacità, abilità e competenze di socializzazione e condivisione di spazi, tempi e attività comuni e potenziare l’autostima attraverso un percorso di autonomia”. “La sostenibilità di quest’esperienza che favorisce il potenziamento dell’autonomia di persone disabili – ha aggiunto l’assessore al Welfare Giuliana Urbelli – e che abbiamo sostenuto ritenendola un modello replicabile, costituisce uno dei principali punti di forza del progetto che è completamente gestito da volontari e familiari”.