Cronaca

Milano, sciopero all’ortomercato: “Chiuse 111 aziende”. In protesta contro Sogemi

L'Associazione grossisti ortofrutticoli rinfaccia all'ente gestore inefficienza, incapacità gestionale e condizioni intollerabili, oltre che l'assenza di un piano strategico per il futuro. Il presidente Vasta: "Una situazione vergognosa"

Alta l’adesione di grossisti e lavoratori dell’Ortomercato alla manifestazione di protesta contro Sogemi, la società per azioni che gestisce tutti i mercati agroalimentari della città di Milano. Centoundici sono le aziende rimaste chiuse, sulle centodiciassette totali, per esprimere il dissenso contro l’inefficenza della società che, secondo l’Associazione grossisti ortofrutticoli, continua a permettere situazioni illegali e non svolge adeguatamente il suo ruolo di ente gestore. Lo sciopero proseguirà anche per i prossimi tre sabati ed è stato indetto contro la scelta di Sogemi di aver bloccato dopo due mesi l’apertura sperimentale giornaliera (e non solamente il sabato mattina) ai privati cittadini.

I grossisti ortofrutticoli denunciano incapacità gestionale e intollerabili condizioni anche igenico-sanitarie. “Non è più accettabile – ha dichiarato Fausto Vasta, presidente dell’associazione di categoria – il persistente degrado, l’insufficiente manutenzione e la persistenza, sempre più grave, dell’abusivismo e della concorrenza sleale. Questa situazione è imputabile all’inattività e ai mancati controlli di Sogemi”. E poi ancora, l’ente gestore viene accusato di mancare di una visione strategica del business: “le ultime iniziative, il piano faraonico per la nuova sede, che è irrealizzabile, e la revoca dell’apertura ai privati nel corso della settimana – prosegue Vasta – sono la dimostrazione della mancanza di un piano per il futuro e di disattenzione alle fasce deboli della cittadinanza. Sogemi continua a procedere per tentativi, tanto ci sono i cittadini che pagano.”

Una “situazione vergognosa” quella ricostruita dal presidente dell’associazione grossisti ortofrutticoli che chiede quindi un cambio di rotta nella gestione da parte dell’ente gestore. “Nella città che ospita Expo2015 – conclude – non dovrebbe essere accettata una situazione come quella in cui versa oggi l’Ortomercato. Chiediamo, al più presto, un cambio del modus operandi di Sogemi che smetta di agire contro gli operatori e i cittadini, e inizi finalmente a lavorare con chi fatica e opera tutti i giorni per valorizzare l’eccellenza agroalimentare italiana”.