Expo 2015

Razzi sui black bloc: “Plec plot, come cazzo si chiamano? In Corea non esistono”

I manifestanti No Expo a Milano? Bec boc, plec plot, bec, brec, come cazzo li volete chiamare. Oggi le bombe fumogene o lacrimogene con loro non servono a niente, perché questi non sono fessi. Vengono alle proteste già preparati con tutte le maschere antifumogene, antigas. Servono i fucili con i proiettili di gomma”. Sono le parole pronunciate dal senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, ai microfoni de La Zanzara. Il parlamentare si esprime con toni molto critici sulle proteste a Milano contro l’Expo: “Perché questi vanno a viso coperto? Che cosa vieni a fare? Devono fare ‘dimostrazione’ a viso aperto. In Corea del Nord non succedono assolutamente queste cose, lì si sta tranquilli. Adesso il 28 maggio vado. Lì non c’è modo di reclamare, perché si sta così bene… anzi, li fanno stare bene. Non ci va la gente a protestare in piazza, perché non hanno bisogno: lavorano tutti, stanno tutti bene, vivono in santa pace, mangiano e bevono. Su cosa devono protestare?”. E aggiunge: “Questi black bloc vengono dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna? Ma che cazzo vengono a fare a rompere le cosettine qui da noi? Rompessero le loro cose nel Paese loro”. Razzi poi spiega ‘tecnicamente’ come funziona l’Italicum e alla domanda dei conduttori, Cruciani e Parenzo, su cosa significhi la parola ‘rapper’ risponde: “Un rapper? Se magna? Un rap? Può essere anche un ballo. Sentite, io lavoro e basta. Mi dite questi nomi difficili e a me non me ne frega nu cazz” di Gisella Ruccia