Politica

Festa dell’Unità, la rivolta di cuoche e volontari: “Senza Bersani? Sale il nervoso”

Al secondo giorno della Festa nazionale de l’Unità a Bologna, dedicata ai 70 anni di queste manifestazioni, siamo andati a parlare coi tanti volontari del partito che lavorano ai ristoranti o ai bar. La notizia che fra gli invitati ai dibattiti mancheranno tutti i big della minoranza interna, Pierluigi Bersani, Roberto Soperanza, Rosy Bindi, Massimo D’Alema, Pippo Civati, ha fatto arrabbiare tanti: “Non è un bel gesto, non è una bella scena per molti dei volontari e soprattutto per gli anziani che hanno molto affetto per questa parte della vecchia dirigenza”, spiega Enrico, volontario da 12 anni. Adele, 81 anni, cuoca sin dalla prima festa nel 1945, è arrabbiata: “Avevo dieci anni che facevo già da mangiare e sono ancora qui. Io sono una comunista schietta ma quando vedo delle cose così mi viene il nervoso“. Le compagne del quartiere navile, dietro il loro bancone del pesce lanciano un appello: “Noi Bersani lo invitiamo al nostro stand”. Qualcuno tra i volontari intervistati prova a giustificare la scelta di non invitarli: “Non c’era tempo e spazio, con un dibattito al giorno per dieci giorni”. “E poi – dice un altro volontario – comunque alla festa a parlare coi militanti potranno comunque venirci”. Il segretario provinciale del Pd, Francesco Critelli prova a smorzare le polemiche: “Non c’è alcuna scelta politica nel non avere invitato Bersani o Rosy Bindi. Comunque nelle ultime ore abbiamo preso accordi con Gianni Cuperlo, che sarà a Bologna per la chiusura di Matteo Renzi il 3 maggio” di David Marceddu