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Isis, 5 ragazzi arrestati a Melbourne: “Preparavano attacco a due poliziotti”

Hanno tutti tra 18 e 19 anni e sono stati trovati in possesso di armi con cui pensavano di attaccare gli agenti il 25 aprile, in occasione del Giorno del veterano. Non è la prima volta che giovani australiani vengono coinvolti in inchieste anti terrorismo

“Ispirati da Isis”, che diffonde il terrore con decapitazioni e distruzioni, avevano pensato di uccidere due poliziotti. Ma l’Australia non abbassa la guardia contro il fenomeno di giovani affascinati dalla Jihad e ne è prova l’ultima storia che arriva dalla provincia di Melbourne: un blitz antiterrorismo ha portato all’arresto di cinque ragazzi da parte della polizia. Nel gruppo, in particolare, ci sono due giovani 18enni che sono sospettati di volere mettere appunto un assalto in stile Stato Islamico contro due poliziotti, in occasione del Giorno del veterano, il 25 aprile. Uno dei due, Sevdet Besim, è comparso in tribunale ed è stato incriminato per complotto.

Un altro ragazzo è stato arrestato, in quella che è stata definita dalla polizia come la più grossa operazione di anti-terrorismo del Paese, con l’accusa di possesso di armi e gli altri due, di 18 e 19 anni, sono in stato di custodia cautelare. “Si presume – ha spiegato Neil Gaughan, commissario della Polizia federale – che stessero preparando un attacco terroristico” in occasione della commemorazione dell’Anzac Day. Sempre da Melbourne era arrivata la storia del modello australiano di 25 anni morto combattendo in nome di Allah.

I ragazzi, riporta l’Abc, avrebbero frequentato lo stesso centro studi islamico di Abdul Numan Haider, un diciottenne ucciso dalla polizia a settembre dopo aver accoltellato due agenti, brandendo una bandiera del sedicente Califfato, fuori da una stazione di polizia ancora a Melbourne. Il ragazzo doveva essere interrogato. Nel Giorno del veterano, in Australia, si svolgono molti eventi commemorativi per celebrare il centenario dello sbarco del Corpo d’armata di Australia e Nuova Zelanda a Gallipoli, in Turchia, durante le Prima guerra mondiale ed è probabilmente in una delle cerimonie che i presunti aspiranti jihadisti volevano entrare in azione. Il premier Tony Abbott, che già a settembre aveva innalzato il livello di allerta terrorismo, ha chiesto agli australiani di non desistere dal commemorare l’Anzac Day: “La gente dovrebbe andare agli eventi nel più grande numero possibile. Potete essere fiduciosi, stiamo facendo tutto quello che è umanamente possibile perché siate al sicuro”. Ha aggiunto: “La cosa migliore che possiamo fare contro il terrorismo è condurre vite normali”. Ma di recente il governo ha annunciato una stretta alle leggi sulla cittadinanza e le autorità hanno sospeso i passaporti di tutti i sospettati per terrorismo.

L’Isis – secondo le autorità di Canberra – può contare di un centinaio di australiani che combattono con i jihadisti in Medio Oriente e su di una rete di reclutamento e finanziamento altrettanto numerosa in patria. Decine di donne sono partite per Siria e Iraq, portando con loro anche dei minori, per sposare dei terroristi. Non è la prima volta che giovani australiani vengono coinvolti in inchieste anti terrorismo. In febbraio altri due ragazzi di 24 e 25 anni erano stati arrestati a Sydney con l’accusa di voler compiere attacchi terroristici con armi da taglio. Un altro episodio, avvenuto a dicembre a Sydney, aveva scatenato allarme e preoccupazione anche fuori dai confini australiani: quando un predicatore iraniano si era chiuso nella cioccolateria Lindt prendendo in ostaggio decine di persone. L’azione era terminata con il blitz delle teste di cuoio che erano riusciti a liberare i sequestrati. Due le vittime del raid: un uomo di 34 anni e una donna di 38.