Politica

Berlusconi alla convention di Tajani: “Italia ultimo vagone di treno a rilento”

L'ex premier resta ad Arcore e interviene telefonicamente. Parla del governo Renzi, del suo partito e del terrorismo: "Occorre cambiare passo e direzione"

“Siamo irrilevanti. L’Italia è l’ultimo vagone di un treno che marcia a rilento e sul binario sbagliato”. Berlusconi non presenzia personalmente alla convention azzurra sul Partito popolare europeo (Ppe) – organizzata dal vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani all’hotel Ergife di Roma – ma ci tiene a dire la sua sull’Europa. “Basta prendere atto dell’attuale ininfluenza del Paese nella politica internazionale”, sottolinea. L’ex premier esterna tutto il suo disappunto: “Il semestre si è chiuso senza risultati e il nostro commissario, l’alto rappresentate per la politica estera, è escluso dalle trattative. Tutti noi – prosegue – da membri del Ppe sentiamo il dovere di contribuire ai cambiamenti che si impongono per realizzare il sogno di mezzo miliardo di cittadini europei. Siamo consapevoli che l’Europa oggi non è quella immaginata dai padri fondatori della nostra famiglia politica”. 

B. non perde l’occasione per esprimersi sul governo Renzi: “Ci troviamo di fronte a una non democrazia, che ci sottopone ad una oppressione fiscale, giudiziaria e burocratica che fa dire al 51% degli italiani che preferirebbe cambiare Paese. Ma noi non vogliamo cambiare paese, vogliamo rinnovarlo”. Il cavaliere non nasconde la volontà di riscatto del suo partito: “Noi rappresentiamo quella maggioranza tranquilla, coraggiosa e di buonsenso del Paese. Siamo qui per trovare delle soluzioni, noi siamo – aggiunge l’ex premier, criticando “i partiti che fanno della protesta e dello sfascio la loro bandiera” – quella maggioranza saggia di italiani, di buon senso e volontà che amano la libertà e vogliono restare liberi, che non si spaventano della fatica che chiedono alla politica le garanzie dei loro beni e della loro libertà”. E sulla questione terrorismo l’ex premier lancia le sue accuse: “I terroristi ci minacciano senza che da Roma e Bruxelles sia partita una risposta. Le minacce non sono contro di noi, ma contro l’occidente e la nostra civiltà. Occorre cambiare passo e direzione”.