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Usa, quasi 2 ore senza battito ma per bimbo “nessun danno neurologico”

Il piccolo, di quasi due anni, era stato portato in ospedale in grave stato di ipotermia, dopo essere caduto in un torrente ghiacciato. I medici hanno eseguito la rianimazione cardio-polmonare per 1 ora e 41 minuti, quando il cuore ha ricominciato a battere autonomamente

È sopravvissuto a 101 minuti senza alcuna traccia di battito cardiaco avvertibile. Il bambino, 22 mesi, era caduto in un torrente gelato vicino alla casa di famiglia in Pennsylvania. Quando i genitori lo hanno portato al Geisenger Medical Center la sua temperatura corporea era di 25 gradi e il polso era assente.

I medici, a causa del grave stato di ipotermia, temevano il peggio. Il personale sanitario ha riscaldato il corpo del piccolo ed eseguito la rianimazione cardio-polmonare, alternando il massaggio cardiaco alle insufflazioni di ossigeno. Dopo 1 ora e 41 minuti il cuore ha ricominciato a battere autonomamente.

Nonostante la lunga assenza di ossigeno, il bambino non ha riscontrato alcun danno neurologico. Sarebbe stata proprio la bassa temperatura in cui versava il suo corpo a preservare la funzionalità degli organi interni, permettendone la sopravvivenza. “Per essere certo che fosse vivo – ha raccontato il direttore di medicina di emergenza pediatrica della clinica – gli ho chiesto se voleva vedere la sua mamma. Quando ha annuito con la testa ho capito che era salvo e intatto neurologicamente”.

Lo stesso medico sostiene di non aver mai assistito ad un caso simile in 23 anni di esperienza. “Forse un angioletto era sulla spalla del piccolo – ipotizza – ma certo cose così accadono perché siamo ben preparati“. Per la mamma però “non ci sono dubbi, è stato un miracolo”.