Cronaca

Roma, manifestazione anti-Salvini. Vie bloccate e scontri con le forze dell’ordine

Alla vigilia del comizio del segretario della Lega nella Capitale, gli attivisti contrari alla sua visita romana hanno bloccato piazzale Flaminio. Dopo le cariche della polizia ci sono stati lanci di bottiglie e petardi. Un agente ferito e 5 antagonisti fermati

Alla vigilia del comizio di Matteo Salvini, Roma è stata teatro di scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti che protestavano contro il segretario della Lega Nord. I disordini sono avvenuti a piazzale Flaminio, dove gli agenti hanno caricato i militanti che per circa un’ora hanno bloccato la piazza facendoli arretrare fino al marciapiede opposto. Dopo le cariche, sono partiti lanci di bombe carta e bottiglie da parte dei dimostranti, che indossano caschi, intonando cori “odio la Lega”. Le forze dell’ordine si sono schierate sul marciapiede in tenuta antisommossa. “È una guerriglia“, hanno commentato due signore che abitano in zona. La Questura della Capitale ha comunicato che cinque antagonisti sono stati fermati mentre un agente è rimasto ferito.

La tensione era salita nelle scorse ore, quando decine di dimostranti erano entrati nella basilica di Santa Maria del Popolo raggiungendo anche la cupola al grido di “Mai con Salvini”. Quando gli agenti erano intervenuti per tirarli fuori, una giovane manifestante era rimasta ferita e subito soccorsa (video). Mai con Salvini è anche l’hastag lanciato dai movimenti che il 28 febbraio sfileranno per la capitale in concomitanza con la manifestazione organizzata dal leader del Carroccio.

I disordini avevano messo a rischio l’organizzazione dell’evento ma lo stesso Salvini ha rassicurato i suoi sostenitori: “È tutto confermato, anzi di più. La risposta deve essere compatta, pacifica e determinata – ha detto a Radio Padania – Non possono essere quattro squadristi a decidere chi manifesta e chi no. Queste scene da quarto mondo – ha aggiunto – porteranno più gente. Noi ci saremo, saremo in tanti e pacifici. Non ci faremo spaventare da nessuno”. Il segretario leghista ha aggiunto di pretendere che ”le idee della Lega possano essere espresse liberamente in qualunque piazza italiana senza minacce e senza violenza da parte di qualcuno. Se ci sono dei violenti, uno Stato normale li isola, li allontana e, se serve, li porta in galera”.