Uomo da Marciapiede

E’ giusto che a riformare la Carta sia un Parlamento di nominati? Vox e sondaggio

Chiusa la partita per il Quirinale, in parallelo alla riforma della legge elettorale, torna all’esame del Parlamento la riforma istituzionale. La maggioranza intende procedere a ritmo accelerato. La necessità di modificare la Costituzione è ormai data per scontata. Ma qualcuno ancora si domanda: c’è il contesto adeguato e il giusto spirito per una riforma di tale portata? E prima di tutto, è opportuno che a metter mano alla Costituzione, senza un mandato esplicito del corpo elettorale, sia un Parlamento di nominati dai partiti che – benché titolato a legiferare, in nome del principio della continuità dello Stato – riflette equilibri politici prodotti da una legge elettorale giudicata incostituzionale? Ne abbiamo parlato con i cittadini in strada, nel quartiere romano di San Lorenzo, registrando risposte perlopiù negative. La riforma suscita scarso interesse e molta perplessità. Pochi ne conoscono i contenuti. In tanti hanno perso ogni fiducia nella politica. E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti e votate la risposta che vi convince di più   di Piero Ricca, riprese Mauro Episcopo

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