Cronaca

Turismo, Campidoglio studia aumento tassa di soggiorno per gli hotel di lusso

Di fronte a un'evasione stimata in 40 milioni di euro, la giunta Marino punta a diminuire o lasciare invariate le tariffe per gli alberghi di fascia medio bassa. Con l'obiettivo di allungare la durata dei soggiorni turistici a Roma. Ma le opposizioni sono contarie

Il Campidoglio punta ad alzare la media giornaliera dei turisti che si fermano negli alberghi della capitale. L’idea è di diminuire di un euro l’importo della tassa di soggiorno per chi soggiorna a Roma per più di tre notti in un hotel da una a tre stelle. Per chi può permettersi una stanza a 5 stelle, invece, il balzello dovrebbe salire da 7 a 10 euro per notte. Ma il punto è un altro: a Roma, quasi 1.700 alberghi evadono la tassa. Sono dati che emergono da uno studio della commissione turismo, presieduta dal consigliere Pd Valentina Grippo, dalla quale risulta un quadro preoccupante: le strutture che non versano la quota al Comune sono appunto circa 1.700, producendo così un’evasione stimata in ben 40 milioni di euro. Una cifra altissima, considerato che non calcola le strutture non autorizzate e fuorilegge, quelle che sfuggono al censimento e sono considerate una piaga per gli albergatori regolari.

Dunque, quella configurata dalla commissione turismo è un’evasione su una tassa di soggiorno che da molti è ritenuta elevata e produce un ammanco davvero notevole nelle casse della capitale. E se da un lato c’è da registrare un’evasione da 40 milioni, dall’altro bisogna considerare che, dopo i rincari dell’anno scorso, la giunta Marino sta ipotizzando un ulteriore aumento delle tariffe, che questa volta riguarderà esclusivamente gli hotel a 5 stelle, lasciando i costi inalterati per le categorie più basse. Un’idea che, in Campidoglio, non sta bene alle opposizioni. Soprattutto dopo la diffusione dei dati sull’evasione degli albergatori stimata dalla commissione turismo. Le opposizioni, infatti, considerano l’aumento della tassa di soggiorno un danno. E consigliano alla Giunta di ripensarci. Contraria è anche la stessa presidente della commissione turismo, la democratica Grippo, che ricorda il bisogno, più che di aumentare le tariffe, di “combattere il sommerso e investire parte della tassa di soggiorno per vere azioni di promozione di politiche attive, affinché il turista resti a Roma più di tre giorni”.

I dati dell’evasione emergono mentre l’amministrazione sta pensando a un nuovo rincaro, da porre al voto dell’Assemblea capitolina durante l’assestamento di bilancio. Ma dalle premesse è chiaro che sul tema si annuncia un’aspra battaglia. Gli alberghi a 5 stelle dovrebbero subire un aumento di tre euro, passando così da 7 a 10 euro a notte per persona. Nessun aumento invece per gli alberghi da una a tre stelle, che avrebbero diritto a una diminuzione di un euro dalla quarta notte in poi perché “l’obiettivo per il 2015 – si legge in una nota dell’assessore al turismo Giovanna Marinelli – è di alzare la media di permanenza giornaliera a Roma”. “In ogni caso – fanno sapere dall’assessorato al Turismo di Roma capitale – nessuna decisione è stata presa, al momento, rispetto al rincaro, sul quale dovrà pronunciarsi il Consiglio comunale”. “A fronte di un aumento di pochi euro che tocca le grandi strutture di lusso – continua la nota dell’assessore – s’è deciso di favorire quelle maggiormente utilizzate dai turisti”.