Cronaca

Roma, medico in pensione ucciso nella sua abitazione: confessano tre romeni

Gli uomini hanno fatto uscire l'uomo di casa staccando la corrente, poi lo hanno aggredito a calci e pugni, riducendolo in fin di vita. Durante le perquisizioni i carabinieri hanno trovato alcuni oggetti di proprietà del 71enne in possesso di uno dei tre sospettati. Ma si segue anche la pista del delitto passionale

Preso a calci e pugni per una rapina, poi trascinato in casa e lasciato morire in bagno, col volto completamente tumefatto. Tre uomini romeni sono stati fermati dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario e hanno confessato di essere gli assassini di Lucio Giacomoni, medico 71enne in pensione, trovato morto nella sua villa nelle campagne di Mentana, alle porte di Roma. Gli uomini, due dei quali incensurati, hanno tutti tra i 24 e i 26 anni e avrebbero agito con la convinzione di trovare all’interno dell’abitazione una somma di almeno 20mila euro, ma sono riusciti a portare via solo 1.800 euro in contanti, un tablet e un Iphone. Dopo gli interrogatori effettuati dai carabinieri è emersa, però, anche la pista del delitto passionale: secondo quanto emerso, uno dei tre fermati contendeva al medico una giovane connazionale ed è proprio da questa che, probabilmente, era venuto a sapere che Giacomoni deteneva in casa un’ingente somma di denaro.

Secondo una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, gli assassini hanno prima staccato la corrente all’abitazione del medico, costringendolo a uscire per controllare se si trattasse di un guasto, poi lo hanno aggredito a calci e pugni, sbattendogli anche la testa per terra. Dopo averlo ridotto in fin di vita, lo hanno trascinato dentro la casa per farsi dire dove si trovavano soldi, gioielli e oggetti preziosi. Una volta entrati, però, hanno scoperto la ragazza moldava 23enne che si trovava in casa con l’uomo. I tre l’avrebbero prima colpita e, poi, legata, imbavagliata e scaricata con l’auto in una zona lontana dal centro abitato, così che la donna non potesse dare subito l’allarme.

Quando i carabinieri sono intervenuti, hanno trovato Giacomoni nel bagno, col volto completamente tumefatto per i colpi subiti. Da un primo controllo del medico legale, si è concluso che il 71enne sia stato picchiato a morte, ma le cause della morte si conosceranno solo dopo l’autopsia. Le indagini delle forze dell’ordine si sono da subito concentrate sui tre uomini: durante le perquisizioni, nella casa di uno dei tre sospettati sono stati ritrovati oggetti provenienti dall’abitazione del medico.

Giacomoni era persona molto conosciuta nella provincia di Roma. Era stato medico di famiglia e nel 1997 si era anche candidato come sindaco nelle liste di centrodestra. Proprio il primo cittadino di Mentana, Altiero Lodi, ha scritto al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, per chiedere di convocare il Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza e manifestare i crescenti problemi legati alla criminalità: “I continui episodi di criminalità mi impongono di chiederle un intervento specifico – ha sottolineato nella lettera – stiamo infatti assistendo ad un drammatico aumento dei furti nelle abitazioni e negli esercizi commerciali accompagnati, troppo spesso, da violenze e omicidi, cui, quotidianamente, si aggiungono sempre più episodi intolleranti di microcriminalità, inciviltà e mancanza assoluta delle più elementari regole di rispetto della cosa pubblica e privata. Le forze dell’ordine presenti sul territorio – prosegue la missiva – non riescono, nonostante l’indiscusso ed encomiabile impegno, a fronteggiare e, soprattutto prevenire vista l’esiguità di numero e le ampie competenze”.